Il betting exchange sui social network: Smarkets!
Nei giorni scorsi vi abbiamo parlato della presenza sui social network di Betfair, leader mondiale del settore. Oggi invece vi parlaremo della presenza sociale di Smarkets, una startup nata nel 2008, che sta riuscendo a riscuotere un buon successo grazie soprattutto alla vantaggiosa (per gli utenti) quota di commissione pari al 2%.
La presenza sui social network di Smarkets è caratterizzata dalla presenza su Facebook con poco più di 200 like. Un numero non eccezionale, soprattutto se paragonato agli oltre 93.000 like di Betfair.com. La pagina, purtroppo, non è aggiornata costantemente e si limita più che altro a riportare i post del blog. Diversa invece la presenza sul noto servizio di microblogging Twitter, dove l’account @smarkets può vantare oltre 2500 follower. Buono il livello di interazione con gli utenti, ottimo il lavoro di aggiornamento riguardo gli eventi sportivi. Nota di merito: Smarkets è follower di @BettingTrader. E voi? Cosa aspettate a diventare nostri follower?
SNAI: il piano non prevede il betting exchange.
Il betting exchange sui social network: Betfair.
In questo post ci occuperemo di Betfair, leader mondiale del settore. La società inglese utilizza il social network più popolare al mondo, Facebook, per aggiornare in tempo reale i propri fans (oltre 91.000 al momento) riguardo variazioni di quote dopo goal, eventi del giorno, iniziative e curiosità. E’ importante notare una cosa: le quote sono espresse in formato frazionario e la lingua con la quale vengono postati gli aggiornamenti è l’inglese. Betfair, utilizza inoltre anche il noto servizio di microblogging Twitter con la particolarità dell’utilizzo di vari account per fornire diversi servizi. @betfair fornisce informazioni generali riguardo la società, @betfairsports aggiorna gli utenti sulle variazioni di quote, @betfair_press è il feed ufficiale riguardo le comunicazioni, @BetfairRacing è il punto di riferimento per le corse dei cavalli. L’ultimo account nato da casa Betfair è relativo a @BetfairHelpdesk che fornisce aiuto agli utenti. Betfair, inoltre, è presente sui social network di Google “YouTube” e “Google Plus”.
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Siti illegali...quali i rischi?
I siti di scommesse che non hanno una licenza italiana sono illegali e vengono oscurati da AAMS, per non permettere agli italiani di poter giocare e quindi eludere la normativa italiana.
Di fatto, però, esistono dei sistemi per andare e giocare sui siti di scommesse stranieri. Sistemi che aggirano i blocchi. Sul sito di AAMS è possibile consultare quali sono i siti scoperti ed oscurati da AAMS (circa 4000).
Cosa si rischia quando si gioca su un sito straniero? Innanzitutto, si è passibili di una sanzione pecuniaria, che può essere di 1000 volte superiore ad una eventuale vincita. Già l’accesso è un atto di violazione passibile legalmente.
Ovviamente, andando su un sito .com non si ha nessuna tutela legale, commettendo un reato.
Sul fronte monetario i rischi sono molti: si va dal mancato pagamento delle vincite che spesso si registra su questi siti, alle truffe telematiche e per finire, si va incontro alle difficoltà di contattare la piattaforma per controllare il proprio conto gioco.
Betfair firma un accordo con l’ECB!
Betfair e l’ECB (England & Wales Cricket Board) hanno firmato un Memorandum of Understanding. Il protocollo d’intesa permetterà alle due organizzazioni di condividere informazioni riguardo i potenziali problemi d’integrità riguardo le gare di cricket sotto l’egida dell’ECB.
L’accordo sarà una salvaguardia contro ogni problema d’integrità e consentirà a Betfair di mettere a disposizione dell’ECB l’accesso alle analisi dell’integrity team.
Il Cricket è uno sport molto importante per Betfair, essendo il quarto sport più giocato, vedendo oltre 46.000 utenti attivi scommettere su questo mercato ogni anno, con circa il 90% che piazza una scommessa durante i match inglesi e circa il 40% che scommette da casa. Nel corso degli ultimi 12 mesi, il colosso del betting exchange ha offerto 5436 mercati sul cricket inglese, numeri impressionanti.
Martin Cruddace, Chief legal & Regulatory Affairs Officer di Betfair ha commentato così l’accordo:”Gli interessi della ECB e di Betfair sono completamente allineati nel voler garantire uno sport libero dalla corruzione e completamente trasparente. Se vogliamo proteggere lo sport che tutti noi amiamo dobbiamo lavorare in maniera aperta in cooperazione e questo accordo è un chiaro esempio di questo”.
Chris Watts, anti-corruption manager per l’ECB ha commentato dicendo:” La ECB accoglie positivamente l’impegno di Betfair di condividere tutte le informazioni e i dati in materia di scommesse relative alle partite di cricket. Continueremo ad impegnarci al fine di garantire uno sport pulito e libero dalla corruzione a tutti i livelli”
Bancare il risultato del primo tempo? En plein in serie A!
Tempo fa, parlando delle strategie migliori per realizzare un trading redditizio, analizzammo la tecnica di “bancare il risultato del primo tempo”. Dicemmo, infatti, che molto spesso, per non dire quasi sempre, la quota del risultato esatto alla fine del primo tempo è più bassa della metà della quota iniziale (lo 0-0), nonostante statisticamente si segnino più goal nel secondo tempo rispetto al primo.
Ovviamente, vi sono anche partite di determinati campionati (quelli in cui si segna meno) che non sono cambiate, ma alla lunga questa strategia di bancare il risultato del primo tempo non può che portare buoni e gustosi frutti!
Betfair finanzia l'ippica!
(Credit Photo)
Betfair sigla un accordo rivoluzionario: finanzierà la British Racing con 40 milioni di sterline per sostituire la Horserace Betting Levy, tassa su base volontaria, che ha lo scopo di finanziare il settore. Un’azione molto importante, che dovrebbe diffondersi per esempio anche in Italia, dove il settore è da anni in crisi. Settore che si ritroverà ad affrontare un autunno caldo, proprio per mancanza di soldi.
Betfair verserà alla British Racing il 10,75% dei profitti delle scommesse ippiche accettate in Gran Bretagna. L'associazione garantirà a sua volta un numero minimo di eventi ogni anno e si servirà dei dati di Betfair per organizzare i calendari in base alle preferenze degli scommettitori.
Questo accordo è stato favorito dal governo e anzi si spera che anche altri bookmaker seguano il modello Betfair, per migliorare il comparto e diffondere la cultura delle corse ippiche. "Il governo ha sempre creduto che la British Racing potesse instaurare relazioni commerciali con gli operatori delle scommesse" ha commentato il ministro per la cultura e lo sport John Penrose.
Smarkets ricerca neolaureati!
In un precedente articolo abbiamo dedicato un “focus on” interamente a smarkets, dove vi abbiamo descritto le caratteristiche principali di questa interessante piattaforma di betting exchange (purtroppo illegale, ad oggi, in Italia).
Smarkets il 29 agosto scorso ha pubblicato un interessante annuncio di lavoro sul loro blog ufficiale: blog.smarkets.com.
La società inglese (che ha scambiato oltre 150 milioni di dollari dal 2010 ad oggi sulla sua piattaforma) ricerca laureati appassionati di betting exchange che avranno l’opportunità di cimentarsi in diversi campi quali: marketing, sviluppo commerciale, contabilità e finanza, sviluppo software, gestione management e altro ancora.
Le competenze richieste sono: laurea, eccellenti doti di comunicazione (ciò include un eccellente inglese scritto e parlato), eccellente capacità di risolvere problemi, familiarità con bookmaker e piattaforme exchanges, buone attitudini imprenditoriali.
Se sei interessato a lavorare dunque con Smarkets non aspettare! Invia il CV (corredato da una letteramotivazionale) a: [email protected] e inserisci nell’oggetto “Client Services Representative”. Betting Trader farà il tifo per voi!
Lo scalping nel betting exchange
L' essenza dello scalping nel betting exchange è Puntare su una quota alta e bancare su una quota più bassa. L'origine di questa strategia è da ricercare nei mercati azionari e il termine deriva dalla parola inglese "To scalp".
“E qual è la differenza rispetto al trading classico?”, vi chiedete giustamente. A prima vista nessuna: la logica è la stessa. Io devo puntare su una quota che reputo alta e bancare quando questa quota è scesa.
Altra avvertenza importante: qualora la nostra previsione non si sia avverata, e la quota non scende o addirittura sale, bisogna bancare subito. Meglio una piccola perdita certa che una grande perdita probabile, proprio perché la logica dello scalping consiste nel puntare su più quote, e quindi guadagnare sulla quantità degli eventi su cui si è scommesso.
Per fare scalping è necessario come prima cosa studiare le statistiche delle squadre su cui si intende applicarlo e per fare la strategia del punta e banca è necessario trovare match dove tendenzialmente si segnano pochi goal. Più passa il tempo e si rimane senza goal (o con il punteggio precedente) e più la quota scende permettendo al trader di fare ottimi profitti in rapporto al capitale utilizzato.
Lo scalping è una strategia di betting exchange adatta adatta a chi è veloce con il mouse e riesce a gestire lo stress derivante dalla stessa.
Per chi vuole approfondire questa tecnica è consigliata la lettura del libro betting exchnage la rivoluzione del trading sportivo di Gianluca Landi.
Per vedere qualche minuto di scalping live su Betfair.it sotto potete trovare un video realizzato dall'autore del libro stesso.
La vendetta di Betfair.
(credit: wikipedia.com)
Secondo EGR (eGamingReview, rivista online dedicata al Gaming) Betfair sta chiudendo tutti i conti dei suoi utenti che lavorano per operatori concorrenti. Qual è la colpa di questi operatori? Non hanno voluto stringere accordi commerciali con Betfair.
La motivazione della chiusura dei conti è abuso nell’utilizzo di dati.
Come fa Betfair a sapere che una persona lavora per un operatore concorrente?
Dove la professione e la società per cui si lavora è messa in bella mostra?
Beh, la risposta è presto data. Sbircia il “social network dei lavoratori”: LinkedIn!
Infatti, Betfair non è solo un sito di Betting Exchange, ma fornisce anche delle licenze per l’accesso di dati di sua proprietà in tempo reale. Il costo del servizio varia da operatore a operatore a seconda della tipologia di dati richiesti, ma è aumentato negli ultimi anni e può raggiungere anche centinaia di migliaia di euro.
Tom Johnson, Head of Platform Strategy di Betfair, ha affermato che "I dati di Betfair vengono utilizzati da molti operatori di scommesse per agevolare le operazioni nei rispettivi mercati, al momento abbiamo accordi in corso con molte compagnie che accedono al servizio in tempo reale”. Betfair, quindi, sostiene di praticare già da anni le azioni di blocco dei conti, ma secondo indiscrezioni i controlli sono diventati più stringenti negli ultimi tempi.
Gioca responsabile e...informato!
(homepage del sito giocaresponsabile.it, visitatelo!)
Il betting exchange è una meravigliosa rivoluzionaria modalità di scommesse, che ha ormai coinvolto milioni di appassionati in tutto il mondo. Un semplice gioco che ti permette di scegliere tra il ruolo del banco o quello del puntatore. Ciò che è importante sottolineare, però, è che c’è solo una strategia vincente: il gioco responsabile.
C’è chi fa del betting exchange la fonte primaria di guadagno, chi arrotonda le proprie entrate mensili, chi ci rimette piccole somme e chi mette a repentaglio la propria vita.
La prima categoria è formata da persone che agiscono sugli exchanges in maniera professionale, che hanno alle spalle anni di esperienza sul campo, conoscono diverse strategie da attuare in qualsiasi momento, hanno una gestione del capitale attenta e responsabile, in grado di massimizzare i profitti e limitare le perdite. Inoltre, fanno particolare attenzione all’aspetto mentale-psicologico, cosa che permette di evitare errori banali. Questa categoria è quantificabile in un massimo del 5% (esagerando) del totale dei giocatori del betting exchange.
La seconda categoria è formata da persone che iniziano ad avere una discreta esperienza sul campo, hanno un capitale poco cospicuo da investire e, cosa più importante, si divertono non mettendo a repentaglio nulla della loro vita. “Investono” in maniera responsabile una piccolissima quota delle entrate mensili.
La terza categoria è formata da persone poco esperte, che stanno appena cominciando il loro percorso di conoscenza del gioco, sono consapevoli del loro status di “inesperti” e dunque investono piccole somme per cercare di entrare al meglio nel meccanismo.
La quarta ed ultima categoria, invece, è formata da persone inesperte a livello strategico e a livello di money management. Fragili a livello psicologico, sono coloro che più rischiano di mettere a repentaglio tutto ciò che si cono conquistati durante la loro vita.
Il betting exchange è, dunque, un rischio. Informati e...gioca responsabile!
Amarcord: lo "scontro" Bancora - Zuccoli sul betting exchange
Ottobre 2007. Va in scena uno dei più grandi dibattiti italiani riguardo il betting exchange. I protagonisti sono il giornalista Carlo Zuccoli e l’AD di Betfair Massimiliano Bancora. Arena: il Blog Servizi Vincenti di Ubaldo Scanagatta. Tutto nasce da un articolo del giornalista comasco riguardo il betting exchange. 3 in sostanza gli argomenti trattati: la genesi degli exchanges (in particolare Betfair), la possibilità di scommettere su eventi già terminati e la tesi secondo cui “con l’introduzione degli exchanges l’integrità degli avvenimenti sportivi oggetti di questo mercato in molti casi se ne è andata a benedire”. Dopo diversi commenti da parte di utenti clienti di Betfair giunge quello di Max Bancora, AD di Betfair che decide di partecipare in prima persona alla conversazione, per sottolineare le diverse inesattezze di Zuccoli. In primo luogo viene fatto notare che solo una piccola percentuale delle migliaia di eventi offerti quotidianamente da Betfair non è gestita dallo staff e che quindi al cliente viene spiegato chiaramente che deve essere consapevole di dover tutelare la propria posizione di rischio. Riguardo invece la suddetta tesi di Zuccoli la risposta di Bancora è stata:”Ogni giocata su Betfair conserva delle impronte digitali elettroniche: siamo in grado di analizzare i dati relativi ad ogni singola transazione che ha luogo sul nostro sito in maniera estremamente dettagliata e approfondita e, dove ce ne siano gli estremi, condividere queste informazioni con federazioni e associazioni dei vari sport. Ad oggi, abbiamo stretto accordi per la condivisone di informazione nel caso di scommesse sospette con ATP e WTA, giusto per limitarsi al tennis. E’ parte della nostra strategia di crescita prendere contatto e promuovere tali accordi con il maggior numero di governing bodies nelle nazioni in cui acquisiamo licenza ad operare. Dall’altra parte - ma nell’articolo il Sig. Zuccoli dimentica di menzionarlo - oggi è perfettamente possibile entrare in qualsiasi agenzia di scommesse italiana o straniera e scommettere in forma completamente anonima sulla vittoria di un tennista (che è come scommettere sulla sconfitta dell’altro, vero Zuccoli?).” Una risposta esaustiva ad una tesi bizzarra.
Focus on: Betfair
Betfair è il sinonimo di betting exchange. Se dici Betfair le frasi successive sono: quanto punta? Quanto banca?
Betfair è il più grande bookmaker che si dedica al peer-to-peer betting, nato nel 2000 in Inghilterra. Attualmente, è una delle più importanti aziende inglesi, tanto da vincere premi annualmente.
Betfair mette a disposizione dei suoi utenti la piattaforma tecnologica per la compravendita delle quote.
Da una parte c’è chi decide di puntare su un evento e dall’altra c’è chi decide di accettare la puntata, fa da “bookmakers” assumendosi il rischio di pagare in caso dovesse vincere chi punta. Quindi, non è il bookmaker a decidere la quota, ma stesso gli utenti.
Betfair ha il compito di garantire il funzionamento di questo sistema e di guadagnare con il prelievo della commissione del 5% sulle vincite.
Su Betfair è possibile scommettere nello Sportsbook su una gran varietà di sport: calcio, basket, tennis, motori, ma anche sul Casinò e sul Poker.
Attualmente non è possibile poter giocare sul .com, perché il sito è oscurato da AAMS. Dal 7 aprile 2014, anche in Italia è stato reso possibile puntare e bancare in maniera legale.
Il cavallo. La candela. Le sale di gioco?
Qualche giorno fa abbiamo trattato del futuro dei quotisti con l’avvento del betting exchange in Italia. La tesi di fondo è: il ruolo di quotista verrà svolto sempre di meno, inteso come chi fa la quota, ma si imporrà la funzione di gestione del rischio. Insomma, il quotista assomiglierà più ad un analista di borsa, che controlla le variazioni di mercato su un determinato evento in base alle puntate.
Invece, la domanda che ci poniamo oggi è: così come l’auto ha sostituito il cavallo, la lampadina ha sostituito la candela, il betting exchange renderà superflui i negozi di gioco?
Per arrivare alla risposta, esaminiamo come AAMS/ADM si sta muovendo nel settore dei giochi.
Entro la fine dell’anno partiranno le sperimentazione dei Virtual Games e del palinsesto personalizzato.
I Virtual Games sono scommesse a quota fissa su simulazione di eventi sportivi , in tutto e per tutto simili a quelli veri, ma generati dal computer. Sarà il concessionario a decidere quando inserirli e presumibilmente combaceranno con i momenti “morti” all’interno dell’agenzia di scommesse.
Anche il palinsesto personalizzato darà un impulso alle scommesse. Così come avviene nella patria del Betting, l’Inghilterra, si potrà giocare su tutto, argomenti di attualità, di politica, di gossip, determinati accadimenti in eventi sportivi, (per Es. quale giocatore batterà il prossimo calcio d’angolo?) Unico limite: non si possono inserire in palinsesto eventi o comportamenti contrari alla morale, all’ordine pubblico o al buon costume, o costituire incitamento alla commissione di reati o violazioni.
Inoltre, la società Sportradar ha vinto a luglio l’appalto per la fornitura di un supporto informatico per le scommesse live. Ciò porterà ad un ampliamento di questa tipologia di scommessa in palinsesto. Per esempio, si potrà scommettere ogni giorno sul tennis. Come conseguenza, ci sarà l’ampliamento del numero di puntate in tutto l’arco della giornata, che porterà un vantaggio al betting exchange, ma anche alle scommesse tradizionali.
Dopo questa disamine, la risposta al nostro interrogativo, e cioè il Betting Exchange segnerà la fine dei negozi di gioco, è no. L’agenzia sarà ancora un’attrazione per lo scommettitore, almeno nel futuro prossimo.
Senza dimenticare il ruolo sociale che svolge un’agenzia, fatto di relazioni, di emozioni, di condivisione…ma questa è un’altra storia, che saremo felici un giorno di raccontarvi.













