I fans del Newcastle sono i più fedeli quando si scommette

Secondo il leader mondiale nel settore del betting exchange, Betfair, i tifosi del Newcastle sono i più fedeli emotivamente quando si tratta di scommettere sul proprio club. Ossia: quando si tratta di scommettere sul proprio club, raramente scommettono sulla sconfitta o su un risultato negativo contro la propria squadra. La notizia è stata riportata dalla BBC e ha fatto rapidamente il giro dell’Inghilterra. Il colosso inglese delle scommesse è giunto a questa conclusione attraverso l’utilizzo di algoritmi complessi che hanno permesso di giungere a queste analisi approfondite. I dati utilizzati sono stati analizzati (ovviamente) in forma anonima, presi da oltre 10 milioni di scommesse piazzate dagli utenti Betfair, raccolti durante i primi 3 mesi della stagione 2011/2012 che ha visto trionfare il Manchester City  di Roberto Mancini in un finale al cardiopalma. Sono emersi anche altri dati interessanti: i tifosi del Newcastle sono anche coloro che scommettono meno rispetto agli altri grandi club dell’Inghilterra come Arsenal, Manchester United, Manchester City, Liverpool e Chelsea. I tifosi dei gunners, invece, sono coloro che scommettono di più e che hanno anche una maggiore quantità di scommesse effettuate su altri club.
Generalmente, l’argomento dello scommettere sul club del cuore, suscita sempre grosse discussioni. 2 sono i partiti all’interno del dibattito. Il primo partito sostiene che scommettere sul club del cuore è rischioso perchè il coinvolgimento emotivo legato all’evento è elevato e dunque l’analisi razionale del match potrebbe risentirne. Il secondo partito invece sostiene che gli eventi legati alla propria squadra del cuore sono quelli dove si ha, inevitabilmente, a disposizione una quantità elevata di informazioni, imparagonabile agli altri eventi che consentono di scommettere in maniera consapevole sul match. E voi, quale posizione condividete?



Martin Cruddace

La fiducia di Cruddace (Betfair) nelle autorità italiane

Come ormai è noto a tutti, i giorni di agosto sono stati roventi non soltanto da un punto di vista climatico. La notizia del presunto rinvio dell’introduzione del betting exchange al 2015 in Italia ha creato non pochi malumori a tutti coloro che pregustavano una layata (finalmente legale) anche in Italia. Le voci hanno continuato a circolare in rete, probabilmente alimentate dal silenzio di operatori ed addetti ai lavori. Silenzio che ci auguriamo venga prima o poi abbandonato, magari proprio attraverso questo Blog, strumento sempre libero e aperto nei confronti di chiunque volesse esprimere la propria opinione.
Fin dall’inizio il Blog si è focalizzato sulle dichiarazioni di operatori del settore ex ante la presunta notizia del rinvio, per sottolineare la convinzione unanime dell’introduzione del betting exchange entro il 2013. Tra queste ricordiamo quelle di Martin Cruddace, Chief Legal and Regulatory Officer and Company Secretary dal 2004 di Betfair, nel gennaio 2012:

"Questo decreto è segno del continuo e positivo sviluppo nel Paese della regolamentazione sul gioco online e dimostra che le autorità italiane hanno piena fiducia nel fatto che l'introduzione del betting exchange sarà un evento positivo sia per i consumatori che per il mercato delle scommesse in generale"



La dimostrazione della piena fiducia delle autorità italiane riguardo al fatto che il betting exchange sia un evento positivo sia per i consumatori e sia per il mercato delle scommesse in generale è giunta pochi mesi dopo grazie all’interrogazione parlamentare
della senatrice Dorina Bianchi (PDL), che ha sottolineato come il betting exchange sia

“un pericolo per l’ordine pubblico, in particolare ai fini del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo internazionale”.



A distanza di 8 mesi, secondo voi, Cruddace avrebbe il coraggio di ribadire la propria fiducia nelle autorità italiane?


Tennis racket

Fare trading sull'antepost: il tennis

L’antepost è un tipo di scommessa che si riferisce ad una manifestazione più o meno lunga. Il più classico esempio di antepost è il Vincente Campionato (Serie A, Premier League, ecc...), ma ve ne sono altri: vincente capocannoniere, vincente europei o mondiali, e così via. Sono manifestazioni che durano tanto (da un mese a nove mesi). Ne tratteremo in futuro.
Adesso, invece, concentriamoci su antepost nel betting exchange che hanno una scadenza più prossima: il tennis. I tornei di tennis durano una settimana, i più importanti - come Wimbledon - due settimane. E’ quindi possibile fare trading su queste manifestazioni e, magari, ottenere redditizi risultati in pochi giorni.
Come fare? Ecco un suggerimento, un esempio: prendiamo i tennisti che hanno la quota più alta e puntiamoci sopra. Ora dobbiamo semplicemente sperare che uno, o magari due, di questi tennisti superino un paio di turni: la loro quota scenderà sicuramente e di parecchio! Se, ad esempio, abbiamo scommesso 2 euro su un tennista a quota 500 (vincita potenziale, 1000 €) e questo tennista supera un paio di turni e scende a quota 300, o anche 250, basterà bancare per vincere sicuramente!
Ovviamente, il trading si può fare anche sui tennisti più quotati che magari sono solitamente bravi su certi terreni (erba, terra rossa, ecc...) e il mercato vede più sfavoriti di altri. Basterà puntare su un tennista a quota 20 e aspettare che, dopo un paio di turni vinti, scenda a quota 13 - 15, per poter bancare e vincere. In quest’ultimo caso è, ovviamente, fondamentale tener presente anche il tabellone, perché è naturalmente più facile fare trading su un tennista che, dopo due turni, non incontri Federer o Nadal!
Si consiglia a tutti di studiare le statistiche sportive sui migliori siti di e da li partire per analizzare ciascun tennista. Nell'antepost le statistiche e l'analisi di un giocatore è fondamentale per avere un profitto: non si può improvvisare ma si deve conoscere tutto su questo e soprattutto il suo stato di forma.
E' poi importante vedere l'importanza del torneo e il suo montepremi: è chiaro che più alto è il montepremi finale del torneo, e maggiore sarà l'impegno e la determinazione del tennista a proseguire nel tabellone e cercare di vincerlo anche se non è il vero favorito.


betting exchange fine quotisti

Il betting exchange segnerà la fine dei quotisti?

Il betting exchange è una rivoluzione e, come ogni rivoluzione, non sappiamo quali conseguenze avrà sui lavoratori del settore. In particolare sui quotisti dei bookmaker, cioè coloro che creano e monitorano le quote su cui scommettere: cosa cambierà per loro? Tutto, potremmo rispondere con ogni probabilità. Molto, ci limitiamo a rispondere con certezza.


In un mondo come quello del betting exchange le quote sono stabilite dal mercato. Nessuno le produce a priori, a meno che non si decida di stabilire con una sorta di base d’asta, ben sapendo che comunque la quota subirà oscillazioni sostanziali e tali da compromettere ogni eventuale studio fatto in precedenza. Il quotista, quindi, dedicherà molto più tempo alla gestione del rischio: più che le oscillazioni della quota, il quotista studierà le oscillazioni delle puntate e delle bancate, compiendo analisi tecniche sulle somme giocate su un determinato evento e/o esito e provando ad apportare correttivi. 


Le analisi dei campionati saranno ridotte nel tempo, e pian piano il lavoro del quotista assomiglierà sempre più a quello di un analista di borsa. Probabilmente, la stessa parola “quotista” (che, se vogliamo, è alquanto cacofonica e non esprime compiutamente le mansioni del lavoratore) smetterà di essere usata. Inoltre, perderà importanza la manifestazione in sé, mentre ne acquisterà la classe di esito, cioè il tipo di scommessa: è infatti molto probabile che l’avvento dei virtual games attirerà una quantità di gettito tale da dover dedicare più tempo a loro che alle tipologie di scommessa classiche.


I bookmaker infatti adesso non fanno più le quote mediante un software proprietario ma le prendono dal betfair exchange e il quotista ha solo il compito di variarle leggermente in base alle sue considerazioni e esperienza. I quotisti devono verificare che le odds non si discostino troppo da betfair per non consentire di fare le sure bet.



Il punto sull'indiscrezione del rinvio del betting exchange


La notizia del presunto rinvio del betting exchange in Italia ha provocato grossi malumori in tutti gli appassionati di questa modalità di scommesse, sia per coloro che hanno già avuto la fortuna di poter provare (illegalmente) lo scambio scommesse su siti esteri, sia tra coloro che non vedono l’ora di poter utilizzare questo nuovo prodotto. Diciamo la verità: questa notizia oltre ai malumori ha generato anche una grossa dose di stupore in tutti noi. Sembrava ormai certo l’avvento del betting exchange: le parole di Bancora
, quelle di Abodi e quelle di Cruddace lasciavano prefigurare l’introduzione entro l’inizio del 2013. Ma le notizie relative al rinvio del punta e banca in Italia addirittura al 2015 hanno minato ogni tipo di certezza.
Il Blog ha manifestato sin dal primo momento alcune perplessità riguardo l’indiscrezione, posizione tra l’altro condivisa
da diversi lettori del Blog. Il lavoro di verifica è proseguito nel corso di questi giorni, nonostante l’afa incessante. Le informazioni che sono in nostro possesso però, sembrano essere positive. Ad oggi, non ci risulta alcun rinvio del betting exchange in Italia. Dunque l’introduzione dovrebbe avvenire regolarmente entro i primi mesi del 2013. Ovviamente continueremo a seguire l’evolversi della situazione, pronti ad aggiornarvi in tempo reale su qualsiasi novità in nostro possesso.


Focus on: Smarkets

"Smarkets - The simple, social way to bet”. E’ lo slogan di Smarkets, sito di Betting Exchange.
La società, fondata nel 2008 in Gran Bretagna da Jason Trost e Hunter Morris, ha una licenza maltese e gli utenti italiani non potrebbero adoperarlo. Per quanto sia illegale in Italia, il sito non è ancora stato oscurato da AAMS e gli italiani possono vedere le quote offerte.
La società è sostenuta da un consorzio di investitori europei. A livello aziendale, Smarkets è stata inserita dal Wall Street Journal nella lista delle migliori 10 giovani aziende tecnologiche e nel 2012 è stata premiata per il suo apporto innovativo. 
Ciò che rende Smarkets attraente per gli utenti finale è la commissione per il servizio di intermediazione (fornito in misura percentuale sulle vincite del giocatore): solo il 2%. Il più conosciuto Betfair preleva il 5%. Su alcuni forum, gli utenti hanno mostrato molto apprezzamento per il sito. C’è anche chi considera le quote proposte da Smarkets migliori di Betdaq ed in linea con quelle di Betfair.
Anche la liquidità sembra buona, indispensabile per il successo del betting exchange.
Tutto sommato i giudizi sono positivi, ma è ancora presto per poter esprimere dei pareri certi e concordanti.

ComputerTrafing

Trading sul pareggio o sul risultato esatto (0-0)

(Credit photo)
Le quote del pareggio e del risultato esatto 0-0 sono, in genere, molto appetitose e consentono di fare trading nel betting exchange. Nonostante le statistiche dimostrino che il numero dei pareggi sia in aumento, così come sono in aumento le partite che non si sbloccano prima del trentesimo minuto, le quote su questi due esiti sono sempre alquanto alte.
Per chi volesse sperimentare il trading su questi due esiti, abbiamo qualche suggerimento. Partiamo da un presupposto: la partita su cui vogliamo scommettere live finirà in pareggio, secondo noi?
Se la risposta è “”, dobbiamo puntare sulla X (o draw) o sullo 0-0, attendendo il momento propizio per bancare e guadagnare sicuramente.
Se la risposta è “no”, dobbiamo bancare solo la X (o draw) in attesa che una delle due squadre segni, per poi ripuntare. Perché non bancare anche lo 0-0? Perché la quota, e quindi il rischio, è sicuramente molto alto. Un rischio talmente alto che, qualora non dovesse verificarsi un gol, perderemmo troppi soldi.
E’ quindi consigliabile bancare lo 0-0 alla fine del primo tempo, visto che statisticamente si segnano più gol nel secondo tempo e visto che la quota sarà sicuramente più bassa della metà della quota iniziale. Che significa? Facciamo un esempio:
 se all’inizio della partita, il risultato esatto 0-0 banca 10.00, e il primo tempo finisce con questo risultato, è molto probabile – per non dire quasi certo – che il secondo tempo comincerà con una quota inferiore a 5, nonostante vi sia lo stesso numero di minuti da giocare ancora (45’) e statisticamente più probabile che il risultato cambi nel secondo tempo. In quel caso, allora, possiamo bancare lo 0-0 e sperare che in 45’ il risultato cambi. Rischieremmo meno soldi e avremmo più probabilità di vincere.

aams

Focus on: AAMS

AAMS è un acronimo che sta per Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, in poche parole regola e controlla tutto il comparto dei giochi d’azzardo ed ha competenza per alcuni settori della lavorazione del tabacco. Tuttavia, in un recente decreto, il governo ha stabilito che l’AAMS verrà incorporata a breve nella nuova Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

In Italia, tutto il settore dei Giochi passa per leggi, regolamenti e comunicati emanati da AAMS.
Lo scopo dell’AAMS è quello di garantire le entrate erariali, tutelando al contempo i giocatori e combattendo l’illegalità, attraverso il supporto tecnologico di So.Ge.I.
In Italia, il settore dei giochi si divide in:
-I giochi numerici, come Lotto e Superenalotto
-Le Lotterie Nazionali: i vari Gratta e Vinci e la Lotteria Italia.
-Giochi su base sportiva ed ippica. Cha a loro volta si distinguono in: giochi al Totalizzatore, come l’Ippica Nazionale, il Totocalcio, Totogol e Big Match; e giochi a Quota Fissa, come le scommesse sportive.
-Apparecchi da Intrattenimento: Slot, Videolottery
-Giochi di abilità, di carte e di sorte, come il Poker, il Bingo ed il Casinò.

Per poter offrire questi giochi nei propri negozi oppure online, occorre possedere una licenza messa a bando dai Monopoli. Il concessionario ottenuta la licenza per poter offrire i giochi deve utilizzare piattaforme di gioco certificate da AAMS ed essere conforme alle direttive statali.
Ecco perché alcuni siti come Betfair.com sono oscurati da AAMS (come da immagine), in quanto non hanno una concessione italiana (nel caso di Betfair, hanno acquisito una concessione italiana e creato Betfair Italia) oppure hanno dei giochi non ancora legali in Italia (come il Betting Exchange).


Betfair: ottimo bilancio post-Londra 2012

                                             (Credit: ninjamarketing.it)

Il bilancio post Olimpiade per Betfair è stato più che soddisfacente. Non solo: anche gli operatori del betting tradizionale hanno fatto registrare un aumento considerevole delle entrate. E’ innegabile: il bilancio ha superato ogni più rosea aspettativa e il confronto con Pechino 2008 è imbarazzante. Secondo Sporting Index il volume di affari di Londra 2012 è stato nove volte superiore a quello di Pechino 2008. Un portavoce di Ladbrokes per il Regno Unito, infatti, ha annunciato che per i giochi olimpici londinesi c’è stata una raccolta di circa 180 milioni di euro rispetto agli 8 di Pechino.

Ma andiamo ad analizzare i dettagli: Betfair segnala un aumento considerevole dell’attività riguardo le scommesse sportive, con un quasi raddoppiamento del numero totale degli utenti. Questa la classifica degli sport più giocati (esclusi calcio e tennis, fuori classifica):
1)Basket
2)Atletica
3)Volley
4)Nuoto
5)Pallamano
6)Ciclismo
7)Beach Volley
8)Boxe
9) Canottaggio
10)Hockey

Inoltre, uno degli eventi che ha catalizzato maggiormente l’attenzione degli utenti è stata la finale dei 100m maschili (che ha visto trionfare il jamaicano Usain Bolt) dove ci sono state oltre 19.000 persone a piazzare la propria scommessa.


guida trading

Strategie: il trading sule quote nel Betting Exchange

                                                    (Credit photo)

Quando sentiamo la parola “trading”, il nostro pensiero corre a Wall Street o a Piazza Affari: il trading, ed il trader (cioè colui che realizza il trading) è una figura professionale tipica della Borsa, del mercato finanziario.

Con l’avvento del betting exchange, questa figura professionale può abbandonare i perigliosi lidi delle operazioni (e delle speculazioni) finanziarie, per approdare al mondo delle scommesse. Invece delle azioni di società quotate in borsa, il betting trader compra quote e le rivende quando esse avranno raggiunto un valore (o, con maggior correttezza, un prezzo) tale da realizzare un profitto. E’ questa l’essenza del trading nel betting exchange: comprare una cosa (una azione o una quota) a un prezzo  inferiore di quando la venderemo.

Focalizziamo, adesso, la nostra attenzione solo al trading sulle scommesse sportive. Il più famoso sito al mondo di betting exchange, Betfair, prevede per ogni esito di ogni avvenimento sportivo due voci: “Punta” (in inglese, Back) e “Banca” (in inglese, Lay). Puntare significa scommettere che un avvenimento si realizzerà (esempio, la squadra X vincerà la coppa). Bancare significa scommettere che un avvenimento non accadrà (ad esempio, la squadra X non vincerà la coppa).

Per fare trading, quindi per trarre profitto da una puntata e una bancata, è necessario sempre che la quota della puntata sia superiore alla quota della bancata. Rimanendo al nostro esempio, è necessario che la quota della puntata sulla squadra X sia superiore alla quota della bancata.

Come ciò può avvenire? In due modi: nel lungo periodo o nel breve periodo. Nel lungo periodo, il trading consiste nel comprare una quota oggi nella speranza o nella quasi certezza che tra un giorno, una settimana, un mese o un semestre quella stessa quota sarà più bassa. Nel breve periodo, il trading consiste nel comprare una quota sapendo o immaginando che tra pochi minuti sarà più bassa. Questo secondo caso si verifica soprattutto durante le scommesse live, cioè scommesse effettuate mentre l’avvenimento è in corso di svolgimento.

Esempio: Vincente coppa

Squadra X – Squadra Y

1.80    1.90

Se noi crediamo che la squadra X vincerà la coppa, punteremo ad esempio 100 euro per vincere 80 euro (netti). Qualora la squadra X dovesse segnare un gol, la sua quota scenderà (ad esempio a 1.50). Allora noi bancheremo 120 euro a 1.50.

Se la squadra X vincerà la coppa, noi vinceremo 80 euro della puntata e perderemo i 60 euro della quota di responsabilità.

Se la squadra X non vincerà la coppa, noi perderemo i 100 euro della puntata ma vinceremo i 120 della bancata. Guadagno complessivo dell'operazione: 20€ in entrambi i casi.
Con il trading sul punta e banca si aprono nuovi orizzonti per tutti gli scommettitori o i trader finanziari che possono entrare in un nuovo mercato più semplice e con possibilità di guadagno maggiore. E' evidente che non si può improvvisare, ma è necessario studiare il suo funzionamento applicando le strategie utilizzate in Borsa.
A questo scopo è molto interessante il libro disponibile su Amazon dal titolo betting exchange la rivoluzione del trading sportivo di Gianluca Landi che viene proprio da quel mondo e ha portato in questo settore la sua esperienza.
Gianluca Landi infatti nel libro evidenzia quali sono i vantaggi del trading sulle quote ed invita tutti a riflettere su cosa si può fare in questo nuovo mercato a patto di applicare sempre le regole di money management.


Peer to peer betting: il precursore del Betting Exchange

La prima forma moderna di scambio scommesse è stata messa in pratica grazie alla piattaforma flutter.com agli inizi del 2000 con il peer to peer betting, una vera e propria rivoluzione per l’epoca. Il meccanismo adottato è stato semplice ma rivoluzionario: la piattaforma, infatti, ha dato la possibilità di far sfidare utenti contro utenti, distruggendo il tradizionale binomio scommettitore-bookmakers.
L’incontro tra domanda e offerta tra i vari utenti ha di fatto trasformato flutter.com in un mini mercato azionario, con oscillazioni di quote frequenti e in tempo reale.
Nel corso della sua vita, flutter.com ha avuto sostanzialmente un solo grande rivale: betfair. 2 le sostanziali differenze tra le piattaforme: la prima riguardava la % di commissione (2,5% per flutter, dal 4 al 5% per Betfair), la seconda riguardava l’utilizzo di quote frazionarie (Flutter) e quelle di quote decimali (Betfair).
Le differenze hanno cessato di esistere in seguito all’acquisto da parte di Betfair di Flutter. Ciò ha trasformato Betfair in una vera e propria armata in grado di controllare da sola oltre il 90% del mercato del betting exchange. Il resto è storia: ancora oggi, nel 2012, Betfair è leader nel mercato del betting exchange ed è pronta a sbarcare in Italia, proponendo il suo modello di successo anche nel Belpaese.  Una domanda, però, è d’obbligo: chi riuscirà a divenire il Flutter d’Italia? Quale sarà la piattaforma (o le piattaforme) in grado di tenere testa a Betfair? Domande a cui è difficile dare oggi una risposta. Le risposte le scopriremo insieme, giorno dopo giorno.


Risk

Betting exchange in Italia a rischio?

La notizia è di quelle grosse, destinate a far discutere. E’ arrivata ieri mattina, dal sito casino2k.com. Pare che per il betting exchange ci siano degli ostacoli considerati insormontabili e dunque il rinvio della nuova modalità di scommesse in Italia sarebbe inevitabile. Nell’articolo, tra le varie forme di criticità relative all’introduzione del punta e banca in Italia, ci sarebbe in primo luogo l’interrogazione parlamentare della senatrice del PDL Dorina Bianchi, intervento che abbiamo riportato integralmente sul Blog, dove sottolineava i propri timori in particolare riguardo il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo internazionale. In più, le ulteriori forme di criticità che si possono leggere nell’articolo sono legate in particolare a: modalità di deposito e pagamento, l’identificazione dei players e la registrazione nelle piattaforme. In sostanza si tratta di unificare alcune regole fondamentali dirette a garantire la tutela dei consumatori.
Inoltre esisterebbe anche la data d’introduzione del betting exchange. Tratto dall’articolo:” Se dunque si parlava di Betting Exchange già nel 2013 è ormai certo che non verrà introdotta prima del 2015, periodo necessario per approvare una regolamentazione di tutela”.
Prendiamo atto dell’indiscrezione di casino2k e proviamo a porre dei legittimi interrogativi:
1)Perché non più di qualche mese fa, il presidente della Lega Serie B Abodi ha parlato di “imminente arrivo del betting Exchange” se bisogna superare ancora tutti questi ostacoli?
2)Come mai anche l’AD di Betfair Bancora a Gioco News qualche mese fa ha parlato di “conclusione di un lungo percorso?”
3)Per unificare le regole fondamentali dirette a garantire la tutela dei consumatori occorrerebbero davvero 2 anni?
Il Blog continuerà a monitorare la situazione e vi aggiornerà riguardo le ultime news. Stay tuned!


NB: questo post è di agosto 2012. La situazione si è evoluta e AAMS/ADM ha reso note le modalità di rilascio delle autorizzazioni per il betting exchange.


GermaniaCamerunExchange

Il betting exchange nella storia

Contrariamente a quanto si possa pensare, il Betting Exchange non è una invenzione moderna. O meglio: i concetti di “puntare” e “bancare” su un avvenimento e la conseguente salita o discesa di una quota, non sono una invenzione moderna. Alcune scoperte archeologiche hanno dimostrato che le prime civiltà, migliaia di anni prima di Cristo, erano solite dedicarsi alle scommesse e al gioco d’azzardo.

La stessa parola “azzardo” deriva dall’arabo Zarah (dado), francesizzato in Hasard. Infatti le prime scommesse vennero fatte su giochi come dadi e carte. Poi vennero le scommesse sportive: nell’Antica Grecia, e successivamente a Roma, era consuetudine scommettere su pugili, lottatori, gladiatori, o sulle corse delle bighe e delle quadrighe (antesignane delle nostre corse ippiche). Molti autori greci e latini ci parlano di questi “picchetti” ante litteram: luoghi ove era possibile effettuare scommesse su quote che venivano decise dal “picchettaro” in base all’affluenza e agli spostamenti di denaro. Ovviamente non c’era un metodo scientifico dietro questo sistema: le quote e le scommesse erano spesso frutto di umori, sensazioni, o di “dritte”. Anche gli scandali come il doping o le combine erano abbastanza frequenti. Se si veniva scoperti, però, vi era il pubblico ludibrio e confisca delle vincite.

Il Betting Exchange più simile a quello che conosciamo oggi vide la luce in Inghilterra, nel XIX secolo, ed era riferito alle scommesse di cavalli. E’ stata proprio l’ippica, infatti, lo spartiacque nel mondo delle scommesse. Ed è tristemente singolare dover evidenziare che proprio il settore ippico versa in gravissima crisi, soprattutto in Italia.



Parma InterBettingExchange

I vantaggi e gli svantaggi del Betting Exchange

Parma-Inter Exchange

Il betting exchange è considerato la modalità di scommesse più rivoluzionaria mai esistita che sta piano piano prendendo campo in Europa ostacolata da tutti i poteri forti in mano ai bookmaker. Come ogni cosa esistente su questo pianeta il betting exchange ha dei vantaggi, ma anche dei difetti. Partiamo dall’ analizzare i pregi:

-Il principale pregio del betting exchange è senz’altro la possibilità di consentire la bancata agli utenti. Da sempre, questo privilegio, è appartenuto esclusivamente ai bookmakers. Consentire di bancare una giocata, permette in sostanza di scommettere contro il realizzarsi di un evento e di fare trading sulle quote.

-Quote corposamente più alte rispetto a quelle offerte dai bookmakers tradizionali. Nel betting tradizionale i padroni del banco trattenevano un margine in modo da assicurarsi guadagni in qualsiasi caso. Tutto ciò è stato spazzato via dal betting exchange. I titolari delle piattaforme di scambio scommesse trattengono solo una commissione sulle vincite (generalmente intorno al 5%, ma c’è anche chi applica commissioni inferiori).

-Possibilità di applicazione di numerosissime strategie (dal trading allo scalping), applicate anche nel mondo della Borsa.

-Se non sei contento delle quote proposte puoi decidere di fare la tua offerta e di attendere l’eventuale accoppiamento. La tua attesa potrebbe rivelarsi un fattore cruciale per ottenere quote migliori. Ovviamente, se sei troppo esigente, rischierai il non accoppiamento della quota. Quindi, occhio!  


Principali svantaggi e inconvenienti presentati dal betting exchange:

-necessità di avere un mercato liquido. Col betting exchange non tutte le piattaforme riescono a garantire un mercato liquido e dunque non sempre le giocate si riescono ad accoppiare. Questo problema è aggirabile agendo su piattaforme molto  liquide, ma il problema potrebbe riproporsi, soprattutto con gli sport meno seguiti.

-il secondo punto debole è dato dall’impossibilità di combinare più scommesse e di fare quindi le multiple. Come sappiamo non fare le multiple sostanzialmente è solo un bene per lo scommettitore in quanto sono perdenti per definizione andando ad utilizzare la probabilità composta che va contro l'utente finale.

Analizzati quali sono i vantaggi e gli svantaggi del punta e banca possiamo senza dire senza ombra di dubbio che questa modalità è dalla parte dell'utente finale in quanto lo mette sullo stesso piano del bookmaker consentendogli una serie di possibilità sino adesso precluse.
Invitiamo tutti i nostri lettori del blog a prendere in seria considerazione questa nuova forma di scommesse e lasciare stare il resto.

DorinaBianchi

Interrogazione parlamentare di Dorina Bianchi sul Betting Exchange

Dorina Bianchi ParlamentareNella seduta del 2 agosto 2012 al Senato c’è stato un intervento da parte della senatrice  Dorina Bianchi (PDL-ora NCD), che ha riguardato il Betting Exchange. Di seguito il testo integrale dell’interrogazione:

–Premesso che:
come previsto dall’art. 38 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 248 del 2006, e successivamente dall’art. 12 del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 77 del 2009, nell’ordinamento nazionale è stata introdotta la possibilità di effettuare scommesse a quota fissa con modalità di interazione diretta tra i singoli giocatori;


detta modalità si sostanzia nella possibilità conferita ai giocatori di «bancare» direttamente le scommesse, con ciò assumendo le funzioni tipiche di bookmaker, con relativa assunzione dell’intero rischio derivante dalla attività di scommesse e lasciando all’operatore il semplice compito di consentire che l’operazione abbia luogo sulla piattaforma di gioco del concessionario;
tale previsione rappresenta una novità per il mercato italiano dei giochi e per l’ordinamento nazionale, in quanto l’attività di banco delle scommesse, proprio in ragione dei delicati profili che implica, attinenti anche alla tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico, è stata esclusivamente riservata all’operatore di gioco;

tale modalità sembra configurare nuovi e maggiori rischi specificamente sul piano della tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico, in particolare ai fini del riciclaggio e finanziamento del terrorismo internazionale, nonchè delle frodi in danno dei consumatori;
la disciplina di dettaglio delle scommesse a distanza con modalità di interazione diretta tra singoli giocatori, prevista dalle richiamate norme primarie, è contenuta in un decreto del Direttore generale dell’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato di prossima emanazione;

il progetto di decreto direttoriale recante regole relative a «scommesse a distanza con modalità d’interazione diretta tra i singoli giocatori», in attuazione delle richiamate disposizioni di legge, prevede all’art. 1, comma 2, lettera u), una «piattaforma connessa, piattaforma connessa di gestione di un servizio di scommesse a quota fissa con interazione diretta dei giocatori gestita da soggetti, in virtù di un titolo autorizzante rilasciato da una giurisdizione dello Spazio economico europeo con i quali il concessionario abbia concordato l’interconnessione delle scommesse, previa autorizzazione di AAMS»;

tra le varie previsioni introdotte, vi è quella relativa alla introduzione della cosiddetta liquidità internazionale, in forza della quale i consumatori italiani potranno trovarsi a giocare con soggetti residenti in altri Stati membri dello spazio economico europeo. Si tratta di una modifica sostanziale che immette i consumatori italiani nel circuito del gioco internazionale;
la disposizione non trova alcuna copertura nelle norme di rango primario contenute nei citati decreti legge;

le disposizioni nazionali che regolano l’accesso al gioco on line sono tra le più severe e rigorose, basate su meccanismi di identificazione, registrazione e sub-registrazione, conservazione dei dati, così come la disciplina sull’uso dei mezzi di pagamento e riscossione per le attività di gioco on line;
la gran parte degli Stati membri non ha esteso le previsioni contenute nella direttiva 2005/60/CE sul riciclaggio dei capitali di provenienza illecita ed il finanziamento del terrorismo internazionale al gioco on line, contrariamente a quanto fatto dall’Italia;

l’apertura di un sistema di cosiddetta liquidità internazionale produrrebbe l’effetto di mettere i giocatori italiani in un’area di gioco comune con soggetti residenti in altre giurisdizioni con regole profondamente differenti, a partire dalla circostanza che alcuni ordinamenti, come quello britannico, consentono anche alle persone giuridiche di assumere la veste di giocatore, ipotesi tassativamente vietata dalla legge italiana;

l’assoluta disomogeneità degli ordinamenti nazionali rischia di vanificare il sistema di regole interne proprio ai fini della maggiore tutela dai rischi di riciclaggio e frodi;
come noto, tale disomogeneità dei sistemi di regolazione del gioco on line all’interno dell’Unione europea è oggetto dal 2011 di approfondimento dalla parte della Commissione mercato interno, attraverso il libro verde sul gioco on line, proprio al fine di tentare di avviare un processo di avvicinamento delle legislazioni, con particolare attenzione agli aspetti inerenti all’utilizzo del sistema del gioco on line ai fini della prevenzione dei rischi di riciclaggio, finanziamento del terrorismo e frodi;

per le ragioni esposte vanno anche attentamente considerati i maggiori rischi di corruzione nello sport e di match fixing, si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo abbiano attentamente valutato le norme di prossima attuazione, con particolare riguardo ai profili inerenti alla tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico;
se non ritengano opportuno intervenire immediatamente al fine di escludere la possibilità di consentire la liquidità internazionale tra giocatori di diversi Paesi.


Gerenza

E’ vietata qualsiasi duplicazione, plagio o copia degli articoli o materiale presente sul sito. Il gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza patologica. Piva 01460210113. Informati sulle probabilità di vincita e sul regolamento del gioco sul sito www.adm.gov.it