I fans del Newcastle sono i più fedeli quando si scommette
Generalmente, l’argomento dello scommettere sul club del cuore, suscita sempre grosse discussioni. 2 sono i partiti all’interno del dibattito. Il primo partito sostiene che scommettere sul club del cuore è rischioso perchè il coinvolgimento emotivo legato all’evento è elevato e dunque l’analisi razionale del match potrebbe risentirne. Il secondo partito invece sostiene che gli eventi legati alla propria squadra del cuore sono quelli dove si ha, inevitabilmente, a disposizione una quantità elevata di informazioni, imparagonabile agli altri eventi che consentono di scommettere in maniera consapevole sul match. E voi, quale posizione condividete?
La fiducia di Cruddace (Betfair) nelle autorità italiane
Come ormai è noto a tutti, i giorni di agosto sono stati roventi non soltanto da un punto di vista climatico. La notizia del presunto rinvio dell’introduzione del betting exchange al 2015 in Italia ha creato non pochi malumori a tutti coloro che pregustavano una layata (finalmente legale) anche in Italia. Le voci hanno continuato a circolare in rete, probabilmente alimentate dal silenzio di operatori ed addetti ai lavori. Silenzio che ci auguriamo venga prima o poi abbandonato, magari proprio attraverso questo Blog, strumento sempre libero e aperto nei confronti di chiunque volesse esprimere la propria opinione.
Fin dall’inizio il Blog si è focalizzato sulle dichiarazioni di operatori del settore ex ante la presunta notizia del rinvio, per sottolineare la convinzione unanime dell’introduzione del betting exchange entro il 2013. Tra queste ricordiamo quelle di Martin Cruddace, Chief Legal and Regulatory Officer and Company Secretary dal 2004 di Betfair, nel gennaio 2012:
"Questo decreto è segno del continuo e positivo sviluppo nel Paese della regolamentazione sul gioco online e dimostra che le autorità italiane hanno piena fiducia nel fatto che l'introduzione del betting exchange sarà un evento positivo sia per i consumatori che per il mercato delle scommesse in generale"
La dimostrazione della piena fiducia delle autorità italiane riguardo al fatto che il betting exchange sia un evento positivo sia per i consumatori e sia per il mercato delle scommesse in generale è giunta pochi mesi dopo grazie all’interrogazione parlamentare della senatrice Dorina Bianchi (PDL), che ha sottolineato come il betting exchange sia
“un pericolo per l’ordine pubblico, in particolare ai fini del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo internazionale”.
A distanza di 8 mesi, secondo voi, Cruddace avrebbe il coraggio di ribadire la propria fiducia nelle autorità italiane?
Fare trading sull'antepost: il tennis
Il betting exchange segnerà la fine dei quotisti?
Le analisi dei campionati saranno ridotte nel tempo, e pian piano il lavoro del quotista assomiglierà sempre più a quello di un analista di borsa. Probabilmente, la stessa parola “quotista” (che, se vogliamo, è alquanto cacofonica e non esprime compiutamente le mansioni del lavoratore) smetterà di essere usata. Inoltre, perderà importanza la manifestazione in sé, mentre ne acquisterà la classe di esito, cioè il tipo di scommessa: è infatti molto probabile che l’avvento dei virtual games attirerà una quantità di gettito tale da dover dedicare più tempo a loro che alle tipologie di scommessa classiche.
I bookmaker infatti adesso non fanno più le quote mediante un software proprietario ma le prendono dal betfair exchange e il quotista ha solo il compito di variarle leggermente in base alle sue considerazioni e esperienza. I quotisti devono verificare che le odds non si discostino troppo da betfair per non consentire di fare le sure bet.
Il punto sull'indiscrezione del rinvio del betting exchange
La notizia del presunto rinvio del betting exchange in Italia ha provocato grossi malumori in tutti gli appassionati di questa modalità di scommesse, sia per coloro che hanno già avuto la fortuna di poter provare (illegalmente) lo scambio scommesse su siti esteri, sia tra coloro che non vedono l’ora di poter utilizzare questo nuovo prodotto. Diciamo la verità: questa notizia oltre ai malumori ha generato anche una grossa dose di stupore in tutti noi. Sembrava ormai certo l’avvento del betting exchange: le parole di Bancora, quelle di Abodi e quelle di Cruddace lasciavano prefigurare l’introduzione entro l’inizio del 2013. Ma le notizie relative al rinvio del punta e banca in Italia addirittura al 2015 hanno minato ogni tipo di certezza.
Il Blog ha manifestato sin dal primo momento alcune perplessità riguardo l’indiscrezione, posizione tra l’altro condivisa da diversi lettori del Blog. Il lavoro di verifica è proseguito nel corso di questi giorni, nonostante l’afa incessante. Le informazioni che sono in nostro possesso però, sembrano essere positive. Ad oggi, non ci risulta alcun rinvio del betting exchange in Italia. Dunque l’introduzione dovrebbe avvenire regolarmente entro i primi mesi del 2013. Ovviamente continueremo a seguire l’evolversi della situazione, pronti ad aggiornarvi in tempo reale su qualsiasi novità in nostro possesso.
Focus on: Smarkets
La società, fondata nel 2008 in Gran Bretagna da Jason Trost e Hunter Morris, ha una licenza maltese e gli utenti italiani non potrebbero adoperarlo. Per quanto sia illegale in Italia, il sito non è ancora stato oscurato da AAMS e gli italiani possono vedere le quote offerte.
La società è sostenuta da un consorzio di investitori europei. A livello aziendale, Smarkets è stata inserita dal Wall Street Journal nella lista delle migliori 10 giovani aziende tecnologiche e nel 2012 è stata premiata per il suo apporto innovativo.
Anche la liquidità sembra buona, indispensabile per il successo del betting exchange.
Tutto sommato i giudizi sono positivi, ma è ancora presto per poter esprimere dei pareri certi e concordanti.
Trading sul pareggio o sul risultato esatto (0-0)
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| (Credit photo) |
Focus on: AAMS
AAMS è un acronimo che sta per Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, in poche parole regola e controlla tutto il comparto dei giochi d’azzardo ed ha competenza per alcuni settori della lavorazione del tabacco. Tuttavia, in un recente decreto, il governo ha stabilito che l’AAMS verrà incorporata a breve nella nuova Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
In Italia, tutto il settore dei Giochi passa per leggi, regolamenti e comunicati emanati da AAMS.
Lo scopo dell’AAMS è quello di garantire le entrate erariali, tutelando al contempo i giocatori e combattendo l’illegalità, attraverso il supporto tecnologico di So.Ge.I.
In Italia, il settore dei giochi si divide in:
-I giochi numerici, come Lotto e Superenalotto
-Le Lotterie Nazionali: i vari Gratta e Vinci e la Lotteria Italia.
-Giochi su base sportiva ed ippica. Cha a loro volta si distinguono in: giochi al Totalizzatore, come l’Ippica Nazionale, il Totocalcio, Totogol e Big Match; e giochi a Quota Fissa, come le scommesse sportive.
-Apparecchi da Intrattenimento: Slot, Videolottery
-Giochi di abilità, di carte e di sorte, come il Poker, il Bingo ed il Casinò.
Per poter offrire questi giochi nei propri negozi oppure online, occorre possedere una licenza messa a bando dai Monopoli. Il concessionario ottenuta la licenza per poter offrire i giochi deve utilizzare piattaforme di gioco certificate da AAMS ed essere conforme alle direttive statali.
Ecco perché alcuni siti come Betfair.com sono oscurati da AAMS (come da immagine), in quanto non hanno una concessione italiana (nel caso di Betfair, hanno acquisito una concessione italiana e creato Betfair Italia) oppure hanno dei giochi non ancora legali in Italia (come il Betting Exchange).
Betfair: ottimo bilancio post-Londra 2012
(Credit: ninjamarketing.it)
Il bilancio post Olimpiade per Betfair è stato più che soddisfacente. Non solo: anche gli operatori del betting tradizionale hanno fatto registrare un aumento considerevole delle entrate. E’ innegabile: il bilancio ha superato ogni più rosea aspettativa e il confronto con Pechino 2008 è imbarazzante. Secondo Sporting Index il volume di affari di Londra 2012 è stato nove volte superiore a quello di Pechino 2008. Un portavoce di Ladbrokes per il Regno Unito, infatti, ha annunciato che per i giochi olimpici londinesi c’è stata una raccolta di circa 180 milioni di euro rispetto agli 8 di Pechino.
Ma andiamo ad analizzare i dettagli: Betfair segnala un aumento considerevole dell’attività riguardo le scommesse sportive, con un quasi raddoppiamento del numero totale degli utenti. Questa la classifica degli sport più giocati (esclusi calcio e tennis, fuori classifica):
1)Basket
2)Atletica
3)Volley
4)Nuoto
5)Pallamano
6)Ciclismo
7)Beach Volley
8)Boxe
9) Canottaggio
10)Hockey
Inoltre, uno degli eventi che ha catalizzato maggiormente l’attenzione degli utenti è stata la finale dei 100m maschili (che ha visto trionfare il jamaicano Usain Bolt) dove ci sono state oltre 19.000 persone a piazzare la propria scommessa.
Strategie: il trading sule quote nel Betting Exchange
Gianluca Landi infatti nel libro evidenzia quali sono i vantaggi del trading sulle quote ed invita tutti a riflettere su cosa si può fare in questo nuovo mercato a patto di applicare sempre le regole di money management.
Peer to peer betting: il precursore del Betting Exchange
La prima forma moderna di scambio scommesse è stata messa in pratica grazie alla piattaforma flutter.com agli inizi del 2000 con il peer to peer betting, una vera e propria rivoluzione per l’epoca. Il meccanismo adottato è stato semplice ma rivoluzionario: la piattaforma, infatti, ha dato la possibilità di far sfidare utenti contro utenti, distruggendo il tradizionale binomio scommettitore-bookmakers.
L’incontro tra domanda e offerta tra i vari utenti ha di fatto trasformato flutter.com in un mini mercato azionario, con oscillazioni di quote frequenti e in tempo reale.
Nel corso della sua vita, flutter.com ha avuto sostanzialmente un solo grande rivale: betfair. 2 le sostanziali differenze tra le piattaforme: la prima riguardava la % di commissione (2,5% per flutter, dal 4 al 5% per Betfair), la seconda riguardava l’utilizzo di quote frazionarie (Flutter) e quelle di quote decimali (Betfair).
Le differenze hanno cessato di esistere in seguito all’acquisto da parte di Betfair di Flutter. Ciò ha trasformato Betfair in una vera e propria armata in grado di controllare da sola oltre il 90% del mercato del betting exchange. Il resto è storia: ancora oggi, nel 2012, Betfair è leader nel mercato del betting exchange ed è pronta a sbarcare in Italia, proponendo il suo modello di successo anche nel Belpaese. Una domanda, però, è d’obbligo: chi riuscirà a divenire il Flutter d’Italia? Quale sarà la piattaforma (o le piattaforme) in grado di tenere testa a Betfair? Domande a cui è difficile dare oggi una risposta. Le risposte le scopriremo insieme, giorno dopo giorno.
Betting exchange in Italia a rischio?
La notizia è di quelle grosse, destinate a far discutere. E’ arrivata ieri mattina, dal sito casino2k.com. Pare che per il betting exchange ci siano degli ostacoli considerati insormontabili e dunque il rinvio della nuova modalità di scommesse in Italia sarebbe inevitabile. Nell’articolo, tra le varie forme di criticità relative all’introduzione del punta e banca in Italia, ci sarebbe in primo luogo l’interrogazione parlamentare della senatrice del PDL Dorina Bianchi, intervento che abbiamo riportato integralmente sul Blog, dove sottolineava i propri timori in particolare riguardo il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo internazionale. In più, le ulteriori forme di criticità che si possono leggere nell’articolo sono legate in particolare a: modalità di deposito e pagamento, l’identificazione dei players e la registrazione nelle piattaforme. In sostanza si tratta di unificare alcune regole fondamentali dirette a garantire la tutela dei consumatori.
Inoltre esisterebbe anche la data d’introduzione del betting exchange. Tratto dall’articolo:” Se dunque si parlava di Betting Exchange già nel 2013 è ormai certo che non verrà introdotta prima del 2015, periodo necessario per approvare una regolamentazione di tutela”.
Prendiamo atto dell’indiscrezione di casino2k e proviamo a porre dei legittimi interrogativi:
1)Perché non più di qualche mese fa, il presidente della Lega Serie B Abodi ha parlato di “imminente arrivo del betting Exchange” se bisogna superare ancora tutti questi ostacoli?
2)Come mai anche l’AD di Betfair Bancora a Gioco News qualche mese fa ha parlato di “conclusione di un lungo percorso?”
3)Per unificare le regole fondamentali dirette a garantire la tutela dei consumatori occorrerebbero davvero 2 anni?
Il Blog continuerà a monitorare la situazione e vi aggiornerà riguardo le ultime news. Stay tuned!
NB: questo post è di agosto 2012. La situazione si è evoluta e AAMS/ADM ha reso note le modalità di rilascio delle autorizzazioni per il betting exchange.
Il betting exchange nella storia
I vantaggi e gli svantaggi del Betting Exchange
Interrogazione parlamentare di Dorina Bianchi sul Betting Exchange
Nella seduta del 2 agosto 2012 al Senato c’è stato un intervento da parte della senatrice Dorina Bianchi (PDL-ora NCD), che ha riguardato il Betting Exchange. Di seguito il testo integrale dell’interrogazione:
–Premesso che:
come previsto dall’art. 38 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 248 del 2006, e successivamente dall’art. 12 del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 77 del 2009, nell’ordinamento nazionale è stata introdotta la possibilità di effettuare scommesse a quota fissa con modalità di interazione diretta tra i singoli giocatori;
detta modalità si sostanzia nella possibilità conferita ai giocatori di «bancare» direttamente le scommesse, con ciò assumendo le funzioni tipiche di bookmaker, con relativa assunzione dell’intero rischio derivante dalla attività di scommesse e lasciando all’operatore il semplice compito di consentire che l’operazione abbia luogo sulla piattaforma di gioco del concessionario;
tale previsione rappresenta una novità per il mercato italiano dei giochi e per l’ordinamento nazionale, in quanto l’attività di banco delle scommesse, proprio in ragione dei delicati profili che implica, attinenti anche alla tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico, è stata esclusivamente riservata all’operatore di gioco;
tale modalità sembra configurare nuovi e maggiori rischi specificamente sul piano della tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico, in particolare ai fini del riciclaggio e finanziamento del terrorismo internazionale, nonchè delle frodi in danno dei consumatori;
la disciplina di dettaglio delle scommesse a distanza con modalità di interazione diretta tra singoli giocatori, prevista dalle richiamate norme primarie, è contenuta in un decreto del Direttore generale dell’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato di prossima emanazione;
il progetto di decreto direttoriale recante regole relative a «scommesse a distanza con modalità d’interazione diretta tra i singoli giocatori», in attuazione delle richiamate disposizioni di legge, prevede all’art. 1, comma 2, lettera u), una «piattaforma connessa, piattaforma connessa di gestione di un servizio di scommesse a quota fissa con interazione diretta dei giocatori gestita da soggetti, in virtù di un titolo autorizzante rilasciato da una giurisdizione dello Spazio economico europeo con i quali il concessionario abbia concordato l’interconnessione delle scommesse, previa autorizzazione di AAMS»;
tra le varie previsioni introdotte, vi è quella relativa alla introduzione della cosiddetta liquidità internazionale, in forza della quale i consumatori italiani potranno trovarsi a giocare con soggetti residenti in altri Stati membri dello spazio economico europeo. Si tratta di una modifica sostanziale che immette i consumatori italiani nel circuito del gioco internazionale;
la disposizione non trova alcuna copertura nelle norme di rango primario contenute nei citati decreti legge;
le disposizioni nazionali che regolano l’accesso al gioco on line sono tra le più severe e rigorose, basate su meccanismi di identificazione, registrazione e sub-registrazione, conservazione dei dati, così come la disciplina sull’uso dei mezzi di pagamento e riscossione per le attività di gioco on line;
la gran parte degli Stati membri non ha esteso le previsioni contenute nella direttiva 2005/60/CE sul riciclaggio dei capitali di provenienza illecita ed il finanziamento del terrorismo internazionale al gioco on line, contrariamente a quanto fatto dall’Italia;
l’apertura di un sistema di cosiddetta liquidità internazionale produrrebbe l’effetto di mettere i giocatori italiani in un’area di gioco comune con soggetti residenti in altre giurisdizioni con regole profondamente differenti, a partire dalla circostanza che alcuni ordinamenti, come quello britannico, consentono anche alle persone giuridiche di assumere la veste di giocatore, ipotesi tassativamente vietata dalla legge italiana;
l’assoluta disomogeneità degli ordinamenti nazionali rischia di vanificare il sistema di regole interne proprio ai fini della maggiore tutela dai rischi di riciclaggio e frodi;
come noto, tale disomogeneità dei sistemi di regolazione del gioco on line all’interno dell’Unione europea è oggetto dal 2011 di approfondimento dalla parte della Commissione mercato interno, attraverso il libro verde sul gioco on line, proprio al fine di tentare di avviare un processo di avvicinamento delle legislazioni, con particolare attenzione agli aspetti inerenti all’utilizzo del sistema del gioco on line ai fini della prevenzione dei rischi di riciclaggio, finanziamento del terrorismo e frodi;
per le ragioni esposte vanno anche attentamente considerati i maggiori rischi di corruzione nello sport e di match fixing, si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo abbiano attentamente valutato le norme di prossima attuazione, con particolare riguardo ai profili inerenti alla tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico;
se non ritengano opportuno intervenire immediatamente al fine di escludere la possibilità di consentire la liquidità internazionale tra giocatori di diversi Paesi.












