Il betting exchange segnerà la fine dei quotisti?
Le analisi dei campionati saranno ridotte nel tempo, e pian piano il lavoro del quotista assomiglierà sempre più a quello di un analista di borsa. Probabilmente, la stessa parola “quotista” (che, se vogliamo, è alquanto cacofonica e non esprime compiutamente le mansioni del lavoratore) smetterà di essere usata. Inoltre, perderà importanza la manifestazione in sé, mentre ne acquisterà la classe di esito, cioè il tipo di scommessa: è infatti molto probabile che l’avvento dei virtual games attirerà una quantità di gettito tale da dover dedicare più tempo a loro che alle tipologie di scommessa classiche.
I bookmaker infatti adesso non fanno più le quote mediante un software proprietario ma le prendono dal betfair exchange e il quotista ha solo il compito di variarle leggermente in base alle sue considerazioni e esperienza. I quotisti devono verificare che le odds non si discostino troppo da betfair per non consentire di fare le sure bet.
L’ingegnere Gianluca Landi è sport trader di professione dal 2007 e il primo vero formatore sul betting exchange e il trading sportivo in Italia ed Europa.
Fondatore di scoretrend.net