Betplanning, 2 nuovi video-tutorial online.
Qualche mese fa vi abbiamo parlato di Betplanning, una web-application italiana, nata come supporto per gli scommettitori (sia tradizionali, sia per i betting traders che operano sulle piattaforme exchanges). Negli ultimi giorni sono stati rilasciati 2 video. Il primo (disponibile in alto) aiuta a familiarizzare con la piattaforma e le sue caratteristiche principali. Dunque, viene insegnato come accedere alle funzionalità base del software. Vengono, inoltre, fatti degli esempi su eventi (calcistici in questo caso) di fantasia e come gestire il rischio in caso di multipla.
Il secondo video riguarda il betting exchange (disponibile in basso). Viene infatti illustrato come gestire il rischio anche in modalità peer to peer, come impostare la commissione sulle vincite e un riepilogo del pannello utente.
PS: ieri, come abbiamo già annunciato sui nostri canali social, è entrato ufficialmente in vigore il decreto che introduce legalmente il betting exchange in Italia. Un altro piccolo passo in avanti.
L’Olanda pronta per l’online?
In Olanda il mercato del gambling online sarà ancora illegale per poco, recentemente il governo ha presentato un disegno di legge per regolamentare il settore.
Il testo prevede un sistema di licenze che dovrebbero essere operative a partire da gennaio 2015. Inoltre, prevede una tassazione del 20% sui profitti, trattamento “di favore” rispetto al fisico, per quest'ultimo l'aliquota è del 29%.
Attualmente si stima che circa 500.000 residenti giocano abitualmente su siti web .com che non hanno alcuna autorizzazione dal governo olandese e quindi anche poco sicuri per chi ci gioca.
Il testo presentato mostra grande interesse per il fenomeno della ludopatia. Infatti, gli operatori dell'online, dovranno contribuire a un fondo che finanzierà progetti di sostegno per i giocatori problematici. L’associazione di ricerca sulla dipendenza da gioco (IVO) si è mostrata favorevole alla legalizzazione del gioco come mezzo per incrementare le misure di prevenzione del gioco compulsivo e avere così a disposizione dati certi per poter studiare i fenomeni compulsivi.
Betting exchange temuto dagli operatori
L’arrivo del betting exchange in Italia ha generato una grande mole di curiosità intorno a questo prodotto e tutti i network nazionali stanno timidamente iniziando a trattare questa innovativa modalità di scommesse. In particolare, Zona TS ha dedicato un video all’argomento. Mara Di Lecce ha introdotto il betting exchange affermando che è “tanto atteso dai giocatori” ma che è anche “un po’ temuto dagli operatori”. Esatto! Non poteva esistere sintesi migliore per definire il betting exchange italico. La giornalista ha poi continuato elencando le caratteristiche che avrà il peer to peer in Italia. Innanzitutto, le prossime scadenze: entro giugno dovranno pervenire le domande degli operatori ai Monopoli, a luglio inizio fase di test. Poi una breve spiegazione del funzionamento del betting exchange e un accenno ai due fattori di criticità contenuti nel decreto: liquidità esclusivamente nazionale e impossibilità di creare network. Dunque questo “betting exchange made in Italy” sarebbe “innovazione monca”. Se non dovessero essere risolti in breve tempo i suddetti fattori di criticità, la definizione di Zona TS rischierebbe di diventare quanto mai indovinata.
BTpedia: cos'è una partita biscotto?
Il ragionier Ugo Fantozzi avrebbe cominciato così:“Dicesi biscotto...”.
Gli italiani hanno ancora in mente il famoso biscotto di Euro2004, quando Svezia e Danimarca pareggiarono 2-2: proprio il risultato esatto che qualificava entrambe, eliminando l’Italia di Vieri e Cassano.
Ma una partita “biscottata” e una partita “combinata” sono la stessa cosa? Tecnicamente sì, visto che si tratta in entrambi i casi di raggiungere un risultato che fa comodo ad ambedue le squadre. Si pensi, last but not least, all’ultima partita di serie B tra Verona e Empoli: con un pareggio, il Verona sarebbe stato promosso direttamente in serie A e l’Empoli si sarebbe garantito i play off. Come è finita? 0-0, e la quota iniziale della X oscillava tra 1.15 e 1.22.
Se vogliamo, quindi, sono le modalità ad essere diverse: una partita biscottata può intendersi come un tacito accordo tra due squadre per un risultato sportivo che convenga ad entrambe; la partita combinata, invece, non è un tacito accordo. Quest’ultima tipologia di partite, però, può avere una duplice finalità: migliorare la classifica di una (o di entrambe) le squadre oppure trarre profitto attraverso le scommesse. Una partita combinata a fini di scommesse, quindi, determina una grande oscillazione di quote, cosa che la partita biscottata (o in odor di biscotto) non produce.
Saviano, scivolone sul tema delle scommesse sportive.
Venerdì sera su La7, subito dopo lo show di Crozza, è andato in onda Zeta, programma condotto da Gad Lerner. Tra gli ospiti anche Saviano, autore di un monologo sul gioco e gli intrecci con la criminalità organizzata. Premessa: il giornalista campano può piacere o meno (non è questa la sede per discuterne), ma va rispettato. Conduce una vita particolare, perennemente sotto scorta a seguito delle sue inchieste e merita la solidarietà di tutti.
Premesso ciò, abbiamo deciso di non valutare l’intervento nel suo complesso, perchè c’è già chi lo ha fatto prima di noi con grande competenza, come Alessio Crisantemi di GiocoNews.
Focalizziamo l’attenzione, invece, sul tema delle scommesse sportive.
Secondo Saviano, una delle modalità utilizzate dalle organizzazioni criminali per riciclare denaro sporco sarebbe scommettere sullo sport. Avverrebbe “quotidianamente, ogni qual volta c’è una partita”. Come? Semplice. I clan punterebbero su tutti gli esiti: 1, X e 2. La partita presa in esempio da Saviano è Juve-Inter: si punta sull’1, si punta sull’X, si punta sul 2. Secondo Saviano “in ogni caso, vinceranno”. Magari fosse così semplice!
Qualsiasi persona che abbia avuto a che fare un minimo col mondo delle scommesse, sa benissimo che le quote sono ripartite in modo tale da evitare matematicamente vincite sicure puntando su tutti gli esiti. La sensazione che abbiamo è che Saviano abbia spostato il concetto della vecchia tripla (ricordate la schedina?) al mondo delle scommesse sportive. Nella schedina, per un numero limitato di partite, si poteva decidere di puntare sulla tripla e dunque indovinare con certezza l’esito di quella determinata partita. Nelle scommesse sportive con i bookmakers ciò non è possibile. Magari, è possibile farlo (in maniera, comunque, profondamente diversa da quanto spiegato da Saviano), con l’arbitraggio sportivo.
Dunque, in conclusione, il metodo spiegato da Saviano è un metodo matematico per perdere denaro, non per riciclarlo. Uno scivolone incredibile per un giornalista della sua fama. Speriamo che il giornalista partenopeo non utilizzi la stessa approssimazione per tutte le altre sue inchieste. Sarebbe una profonda delusione.
Ricordate Levante-Deportivo? Adesso si indaga.
La Procura spagnola ha aperto un'indagine sulla partita Levante-Deportivo di Liga disputatasi il 13 aprile scorso e finita 0-4.
Vi abbiamo ampiamente parlato sul Blog dell’incontro e di tutte le successive polemiche. Tutto è iniziato con Javi Barkero, il centrocampista del Levante, che al termine del primo tempo avrebbe accusato i suoi compagni, Ballesteros, Juanfran, Munúa e Juanlu, di scarso impegno. Da quel momento i sospetti sono cresciuti. In aggiunta, si era registrato un ingente giro di scommesse sul risultato del primo tempo e terminato sul punteggio di 0-3.
La Procura sostiene che nell'affare sarebbe coinvolta anche la mafia cinese che, attraverso giocatori spagnoli con un passato in Oriente, avrebbe contattato alcuni giocatori del Levante per combinare la partita.
Il problema del calcioscommesse e delle partite combinate nella Liga è da tempo al centro delle discussioni: già ad aprile, nel giorno del suo insediamento a presidente della Liga, Javier Tebas aveva dichiarato: "So di alcune partite che sono state vendute".
Verona-Empoli: biscotto o no?
La partita Verona-Empoli sta scatenando un putiferio nelle ultime ore. Come mai? Semplice: il pareggio garantirebbe l’aritmetica certezza della promozione diretta in A ai veronesi e l’accesso ai play off ai toscani. I bookmakers e le piattaforme di exchanges fanno registrare una quota dell’ X quanto mai irrisoria e anomala: la media (al momento della scrittura del post) è di 1,25. C’è chi addirittura ha smesso di bancare il match o ha reso la partita disponibile solo in multipla. Cosa c’è sotto? Nulla.
Nessun flusso anomalo di puntate, nessun sospetto di match combinato. Semplicemente c’è un risultato che va più che bene ad entrambe le squadre. Chi banca, per cautelarsi, pone l’X ad una quota irrisoria. Semplice gestione del rischio.
PlanetWin365 ha addirittura annunciato che in caso di vittoria dei padroni di casa o degli ospiti, provvederà a versare la quota di soldi raccolti con l’X a favore della provincia d’appartenenza della squadra vincitrice con l’obiettivo di realizzare corsi giovanili di fair play e di insegnamento al contrasto del fenomeno del “match fixing”. Una bella iniziativa per un bookmaker che si è sempre contraddistinto per la particolare attenzione a questo tema. Ci auguriamo, dunque, che una delle 2 squadra possa stupirci. Stavolta c’è un motivo in più.
Combine: rinviato il processo su Bari-Lecce
Rinviato al 19 giugno il processo sulla presunta combine dell’incontro Bari-Lecce, disputatosi il 15 maggio 2011 e finito 0-2. L’accusa è che il club salentino abbia “comprato” la vittoria per 230 mila euro. A giudizio con l'accusa di frode sportiva ci sono l'ex presidente del Lecce Pierandrea Semeraro, l'imprenditore Carlo Quarta e Marcello Di Lorenzo, amico dell'ex difensore del Bari Andrea Masiello.
Secondo il racconto di Masiello e dei suoi amici Fabio Giacobbe e Gianni Carella, che nel frattempo hanno chiesto il patteggiamento, i soldi stati così versati: 50mila euro durante l'incontro del 22 agosto 2011 all'hotel Tiziano di Lecce, la restante parte quasi tutta in più tranche versate durante incontri avvenuti in una stazione di carburante sulla tangenziale di Bari. Al “Tiziano”, hanno detto Carella e Masiello durante l'interrogatorio che oltre a loro due c'erano l'imprenditore leccese Carlo Quarta e un'altra persona poi riconosciuta in foto per essere il legale salentino Andrea Starace. Proprio quest’ultimo avrebbe consegnato i primi 50mila euro in contanti. La restante parte è stata data in tranches da 20mila da Quarta a Carella.
Resta da chiarire quale fosse la provenienza del denaro e se la società del Lecce calcio fosse a conoscenza della combine. Sembra ormai certo che la combine di Bari-Lecce è stata organizzata dai tre baresi il giorno prima della partita e che è stato Quarta a consegnare a Carella un assegno da 300mila euro da lui compilato e affidato al barese come pegno per assicurare ai salentini la vittoria della partita-salvezza.
Il Coraggio dell’onestà intellettuale.
In questi mesi sul betting exchange abbiamo letto di tutto. Spesso le opinioni sono state guidate dagli interessi, più che dall’onestà intellettuale. Quest’ultima caratteristica, invece, l’abbiamo ritrovata nell’intervento fornito da Giulio Coraggio (avvocato dello Studio Legale Dla Piper, esperto di giochi) a GiocoNews. Coraggio ha esordito sottolineando come sia una buona notizia l’arrivo del peer to peer ma che bisognerà vedere la reazione degli operatori di fronte a 2 elementi cruciali assenti nel decreto: la liquidità internazionale e l’impossibilità di creare network. Piccola parentesi: la possibilità di creare circuiti di operatori, secondo indiscrezioni raccolte da Agipro, sarà data quasi certamente in un secondo momento.
Secondo Coraggio, occorre capire “quanto il prodotto dot it potrà competere col dot com, quanto sarà interessante l’offerta italiana”. Dunque, il betting exchange è “un gioco che necessita di una liquidità molto elevata e se ci si riduce ad una liquidità solo nazionale il timore è che il betting exchange possa risultare poco profittevole per gli scommettitori”.
Infine, un avvertimento:”Dovranno essere introdotti dei sistemi di controllo molto importanti, specie in una fase come questa in cui gli scandali sulle scommesse illegali sono all’ordine del giorno. Tuttavia crediamo che AAMS sia attrezzata per questo.”
Garantismo e giustizialismo sportivo: il caso Mauri.
Stefano Mauri è il capitano della Lazio, nonchè giocatore che vanta varie presenze nella Nazionale Italiana. Da quasi un anno è al centro dell’inchiesta Calcio Scommesse, in particolare l’indagine a suo carico riguarda il secondo troncone dell’inchiesta, messa in campo dalla procura di Cremona.
Sono mesi che gli sportivi italiani si chiedono: come mai Mauri, invischiato in tali faccende e addirittura arrestato e incarcerato l’estate scorsa, ha potuto disputare l’intero campionato di calcio, risultando anche decisivo in alcune partite? Non si rischia di falsare il campionato? Non sarebbe più giusto impedirgli di giocare, almeno in via cautelativa? Questo schieramento è quello dei “giustizialisti”, per i quali è più importante il sospetto che la prova effettiva di un reato.
I garantisti, invece, sono coloro che ritengono che Mauri debba continuare a giocare fino a quando non sarà eventualmente condannato. Tra i garantisti si iscrive anche il capo della procura federale FIGC, Stefano Palazzi, per il quale Mauri ha tutto il diritto di giocare visto che “la fase istruttoria non è ancora terminata, ci sono ancora delle indagini in corso e la procura di Cremona non ha ancora trasmesso gli atti". Come dire, la questione non dipende dalla lentezza della giustizia sportiva, ma dal fatto che la fase istruttoria non è ancora terminata.
Noi? Noi siamo garantisti, e tali rimaniamo. Certo, restiamo basiti di fronte alla flessibilità con cui chi è giustizialista nello sport diventi garantista in politica (ci riferiamo ad alcuni giornali in particolare). Vi è un vulnus normativo che genera sempre personalissime interpretazioni del diritto, tali per le quali Criscito non può andare all’Europeo perchè semplicemente indagato e Mauri può giocare un campionato intero dopo essere stato arrestato e incarcerato. Decidetevi!
Ginestra (Assosnai):”Betting exchange novità che non serve”. A voi.
(Credit photo)
Prevedibili come il caldo afoso a ferragosto. Sono arrivate le prime reazioni da parte di bookmakers e di associazioni di tutela della categoria subito dopo la notizia della pubblicazione che regolamenta in maniera ufficiale il betting exchange in Italia. Le agenzie di stampa hanno riportato le dichiarazioni di Francesco Ginestra, presidente dell’Assosnai, che si è espresso sul betting exchange. Ma cos’è Assosnai? Dal loro sito ufficiale:”La storia di Assosnai parte da lontano; è dal 1948, con la fondazione dell’Associazione Nazionale Concessionari Sale Corse che Assosnai tutela gli interessi professionali, morali giuridici ed economici della categoria. [...] I servizi per gli Associati sono studiati e realizzati per rispondere alle esigenze degli operatori del settore”.
Ad Agipro, Ginestra si è scagliato contro il prodotto betting exchange, non contro le caratteristiche italiche che rischiano di diminuire l’enorme potenziale del p2p. Lo scambio scommesse per Ginestra è dunque una “novità che non serve”. Peccato che le centinaia di persone che affollano quotidianamente questo Blog la pensino in maniera diversa. Secondo il rappresentante dell’Assosnai “si amplia l’offerta senza che ci sia una domanda”. Si tratta di un falso. La domanda c’è, esiste da diversi anni ed è abbastanza consistente. Soltanto che è soddisfatta soltanto dai siti .com, con conseguente danno erariale per lo Stato. Rispondere alle esigenze dei clienti, anche in Italia per una buona volta, dovrebbe rappresentare l’essenza di ogni business.
Ginestra ha aggiunto che “si punta su un prodotto che porterà meno soldi nelle casse dello Stato e che potrebbe aggravare il rischio di gioco problematico”. La prima affermazione è falsa. Riportare in Italia (attraverso un prodotto adeguato, sia chiaro) gli utenti che operano sulle piattaforme .com comporterebbe un vantaggio per l’Italia. La seconda non è supportata da numeri, cifre, ricerche. Insomma: è basata su una semplice opinione personale.
Infine, Ginestra ha concluso dicendo:“Dare a chiunque la possibilità di fare il “banco” a mio avviso svuoterà ulteriormente di valore il prodotto scommesse nella rete fisica. Troppa acqua allaga, non irriga”. Essere troppo conservatori, invece, non porta innovazione.
Partite truccate, ricorso inammissibile per il Monza.
Il Monza ci ha provato e ha chiesto alla Corte di Giustizia federale la restituzione dei 4 punti di penalizzazione per responsabilità oggettiva per le combine che hanno riguardato tre giocatori che al tempo erano tesserati del Monza, Luca Fiuzzi, Andrea Alberti e Vincenzo Iacopino in relazione alle gare Cremonese-Monza del 27 ottobre 2010 e Pisa-Monza dell’8 dicembre 2010. Dopo la recente sentenza del Tribunale sportivo del Coni che ha ridotto le squalifiche ai giocatori, la società brianzola ha presentato ricorso, con la tesi che è maturata un’evidente incongruenza tra le sentenze emesse dalla Cgf e quelle del Tnas e che quindi anche la posizione della società calcio Monza andrebbe rivista.
Il ricorso è stato però dichiarato inammissibile e quindi i punti di penalizzazione rimangono per il Monza.
Partite combinate, la Liga spagnola trema.
In un recentissimo post avevamo parlato della partita Levante - Deportivo La Coruna, finita con la vittoria degli azulblancos per 4-0. Dopo le frasi alquanto dure del centrocampista del Levante, Barkero, che accusava i compagni di scarso impegno contro i galiziani, il presidente del Deportivo La Coruna, Augusto Lendorio, ha dichiarato:“Sappiamo tutti cosa è accaduto in questi anni, quasi tutti i match nel finale di stagione sono truccati, in un modo o in un altro”.
Ad ascoltarlo, il presidente della LegaCalcio spagnola, Javier Tebas, al quale Lendorio si è rivolto affermando:“Il Deportivo non ha partecipato a nulla di tutto questo. Neanche i giocatori, ci metto la mano sul fuoco, e neppure i dirigenti sono mai entrati in alcun tipo di manipolazione dei risultati”. Tebas ha replicato da par suo, definendo le partite combinate “un cancro da estirpare”, auspicando l’espulsione dei club che si macchiano di azioni palesemente antisportive, per non dire criminali.
Le dichiarazioni del presidente del Deportivo hanno messo in subbuglio il mondo calcistico spagnolo, visto che Lendorio, pur non avendo prove, lancia accuse mirate:“Vorrei ricordare a tutti come siamo retrocessi in Liga Adelante nel 2011. Vorrei ricordarlo in particolare agli altri presidenti”.
Decreto betting exchange in pillole
Come vi abbiamo detto l’altro ieri, AAMS ha pubblicato il decreto (18 marzo 2013 n. 47) recante la disciplina delle scommesse a distanza a quota fissa con interazione diretta fra giocatori, il betting exchange.
Ecco in pillole ciò che stabilisce il decreto:
- Nessuna possibilità di creazione di network, quindi ogni concessionario potrà far praticare il betting exchange solo tra i propri clienti. Alcune fonti affermano però che a breve potrà uscire una modifica al decreto dove si amplierà il gioco ai network.
- Il betting exchange potrà riguardare le scommesse inserite dai Monopoli nel palinsesto generale o in quello complementare del singolo operatore, e l’interazione virtuale avviene unicamente tramite la mediazione del concessionario di gioco e dopo il necessario passaggio tecnico a Sogei.
- Saranno ammesse solo puntate singole.
- Le puntate potranno essere fatte solo sullo sport. Quindi è esclusa l’ippica dal betting exchange.
- La scommessa minima è fisssata a 50 centesimi, sono accettabili solo i multipli e la vincita massima è fissata a 10 mila euro.
- Gli operatori potranno trattenere come commissione fino ad un massimo del 10% sulla vincita e su questa percentuale sarà calcolato il 20% dell’imposta. Indiscrezioni parlano che i concessionari non applicheranno più del 5% sulle vincite.
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