Il vantaggio di giocare in casa: 3 interessanti statistiche.
Giocare in casa è un fattore importante per valutare l’esito di un match. Ne abbiamo parlato più volte sul Blog, dove vi abbiamo mostrato le ricerche scientifiche salienti in questo ambito. Per rendervi ancora più chiara la profonda differenza che esiste tra le performance in casa e quelle in trasferta, abbiamo selezionato 3 interessanti statistiche riguardo la Premier League, uno dei principali campionati d’Europa. Eccole:
-Nella stagione 2012/2013 in Premier League le reti segnate dalle squadre di casa sono state 592. Quelle delle squadre in trasferta? 471. Dal 1888, le squadre in casa segnano di più rispetto a quelle in trasferta.
-Nella tabella in basso, potrete notare la percentuale di vittoria delle squadre in casa, dal 1992 ad oggi. Quasi il 50% delle partite di Premier League termina con la vittoria dei padroni di casa.
-In quest’altra tabella, invece, possiamo notare come la differenza tra goal fatti e goal subiti in casa, sia quasi sempre positiva.
Il testosterone aumenta prima di una partita in casa?
Per una squadra (non solo di calcio), giocare in casa ha da sempre rappresentato un vantaggio. I fattori che sembrano contribuire sono innumerevoli. Tra questi aggiungiamo le ricerche scientifiche coordinate da Nick Neave, ricercatore universitario, il quale ha presentato il suo studio al congresso annuale della British Psychological Society nel 2002.
I risultati sono sorprendenti: ai calciatori padroni di casa aumenterebbe sensibilmente il testosterone, l’ormone maschile responsabile del comportamento aggressivo. Il calciatore quindi sarebbe simile ad un animale che difende il proprio territorio al massimo delle proprie possibilità. Proprio per questo motivo, si riscontrerebbe un aumento considerevole del testosterone in particolare nei portieri piuttosto che negli attaccanti.
Il livello del testosterone, inoltre, aumenterebbe ancora più in occasione dei derby, dove la lotta per la supremazia territoriale diverrebbe ancora più aspra. Lo studio è stato effettuato misurando i livelli dei calciatori impegnati prima di partite in casa, partite in trasferta e allenamenti. Il campionato di riferimento? La Premier League. Un altro tassello, dunque, si aggiunge al puzzle. Ora è più semplice comprendere perchè circa il 50% di partite di un campionato terminano con esito 1.
Analizzare un match: l’incognita arbitro
Tutti gli appassionati di calcio sanno quanto un arbitro possa influenzare l’esito di un match. Un rigore inesistente o un fuorigioco non visto possono fare la differenza nel determinare un risultato piuttosto che un altro. Oggi vogliamo mostrarvi alcune ricerche scientifiche che hanno dimostrato ciò che tutti istintivamente pensiamo: gli arbitri tendono a favorire i padroni di casa. Tobias Moskowitz e Jon Wertheim, rispettivamente economista e giornalista sportivo, hanno evidenziato nel loro libro Scorecasting l’influenza cruciale degli arbitri. I direttori di gara, infatti, si farebbero influenzare dai tifosi e il loro operato inconsciamente tenderebbe a compiacere la folla tifosa per i padroni di casa. A sostegno di questa tesi, Moskowitz e Wertheim hanno portato diverse prove.
1) Gli arbitri tendono a concedere più minuti di recupero quando le squadre di casa stanno perdendo e meno quando stanno vincendo (4 contro 2)
2) Le squadre di casa hanno meno espulsi
3) Le squadre di casa hanno più punizioni a favore
4) Negli stadi dotati di pista d’atletica, elemento che allontana i tifosi dal campo di gioco, gli interventi dell’arbitro a favore della squadra di casa si riducono della metà.
5) Maggiore è l’affluenza del pubblico di casa e maggiori sono le possibilità che la squadra ospite chiuda la partita in inferiorità numerica.
Un’altra ricerca sembra confermare la teoria di Moskowitz e Wertheim: quella effettuata da Ryan Boyko. Analizzando 5000 match disputati tra il 1992 e il 2006 ha dimostrato che le squadre di casa hanno maggiori possibilità di ricevere rigori a favore in particolare da arbitri inesperti. Pertanto, valutare con attenzione il profilo dell’arbitro può essere un elemento in più a vostro favore per determinare l’esito (o l’andamento) di un match.
Analizzare un match: la collocazione geografica dello stadio
Per analizzare al meglio una partita, in alcuni casi può essere fondamentale analizzare il fattore della collocazione geografica. L’esempio più eclatante in tal senso è quello della Bolivia. Lo stadio di La Paz, situato a 3600 metri sul livello del mare ha da sempre influenzato enormemente le prestazioni della squadra boliviana. I padroni di casa sono abituati a vivere a tali altitudini, mentre gli avversari non sono abituati a giocare in condizioni di aria rarefatta, subendo di conseguenza maggiore fatica e traiettorie del pallone poco decifrabili.
Varie nazionali hanno protestato in maniera vivace contro la FIFA, chiedendo un intervento deciso a seguito di risultati bizzarri. Come non ricordare il 4-1 contro l’Uruguay di Cavani, Suarez e Forlan dell’ottobre del 2012? O il 2-1 al Brasile di Maicon e Julio Cesar dell’ottobre 2009? O addirittura il 6-1 inflitto all’Argentina di Tevez e Messi nell’aprile del 2009?
In un primo momento, la FIFA ha deciso di vietare le partite internazionali ad una altitudine superiore ai 2500 sul livello del mare. Ma dopo proteste vibranti boliviane, la FIFA ha cambiato opinione in poco più di un mese. Dunque, massima attenzione ai dettagli, se non volete rischiare di investire male i vostri soldi nel betting.
Analizzare un match: la familiarità dello stadio
Quando si analizza un match è importante tenere sotto controllo quanti più fattori possibile. Abbiamo visto in un post della settimana scorsa quanto sia importante l’apporto degli spettatori, sottolineando ricerche scientifiche che confermano l’enorme impatto che hanno sull’esito (o sul semplice andamento) di una partita. Il fattore che analizzeremo oggi, invece, riguarda un altro aspetto, spesso sottovalutato: la familiarità dello stadio. Abbiamo voluto soffermarci su due squadre in particolare: l’Arsenal e la Juventus. Entrambe hanno cambiato negli ultimi anni il proprio stadio e analizzeremo i risvolti concreti che questo passaggio ha avuto sulle prestazioni delle due squadre.
Arsenal
I Gunners hanno effettuato il passaggio dallo storico Highbury all’Emirates Stadium nel 2006. Prima del “trasloco”, l’Arsenal ha ottenuto diversi titoli e si è affermata di diritto come una delle squadre più forti (e vincenti) d’Europa. Dal 1997/1998 (stagione di inizio vittorie per il nuovo corso targato Wenger) alla fine del 2005 il peso del fattore casa dei Gunners era di media pari a 1,51. Il tutto è profondamente cambiato con l’arrivo dell’Emirates Stadium: 0 titoli e peso del fattore casa drasticamente diminuito (1,23). L'imponente cambiamento è possibile notarlo se esaminiamo le due stagioni a cavallo del cambiamento: il peso del fattore casa è diminuito in una sola stagione dello 0,42. Occhio però: nelle ultime 3 stagioni il peso del fattore casa dei Gunners sta gradualmente aumentando, come è possibile notare nella tabella in alto. E’ la conseguenza di due fattori: una maggiore familiarità che si acquisisce necessariamente col tempo e le maggiori entrate economiche che derivano da un impianto funzionale e moderno, che permettono anche di migliorare il parco dei giocatori. L’acquisto di Mesut Ozil ne è la dimostrazione concreta.
Juventus
La Juventus ha attraversato una fase difficile della propria storia nell’era post-Calciopoli. Prima la serie B e poi diverse stagioni anonime in serie A senza alcun titolo. Il peso del fattore casa negli anni successivi alla promozione in A, ma precedenti all’inaugurazione dello Juventus Stadium era pari a 1,42 (07/08), 1 (08/09), 0,31 (09/10), 0,21 (10/11). L’8 settembre 2011 La Juventus ha inaugurato il nuovo impianto e il peso del fattore casa è cambiato radicalmente: 1,47 (11/12) e 1,36 (12/13). Inoltre sono arrivati 4 titoli in 2 stagioni. Al contrario dei Gunners, i biaconeri hanno avuto subito il giusto feeling con lo stadio.
Conclusioni
Attraverso questi due esempi abbiamo potuto notare come il semplice cambiamento di stadio abbia avuto dei risvolti notevoli sulle prestazioni casalinghe delle due squadre: in negativo per l’Arsenal e in positivo per la Juventus. Ciò dimostra che l’impatto dell’impianto sportivo è notevole e non può essere trascurato in alcun modo quando si cerca di analizzare al meglio un match.
Analizzare un match: gli spettatori.
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| (Credit photo) |
Un aspetto molto importante che un betting trader deve necessariamente sviluppare è quello di riuscire ad analizzare in maniera corretta una partita. Attenzione: non solo valutare in maniera ottimale le condizioni tecniche e atletiche delle due squadre in campo, ma anche riuscire ad inquadrare nel migliore dei modi gli eventi esterni che possono condizionare l’esito del match o comunque lo sviluppo di esso. Gli spettatori rientrano tra questi.
Un esempio lampante che possiamo citare è quello del Liverpool. Dal post di qualche giorno fa riguardo il fattore casa: “Il dato del Liverpool è emblematico: nonostante sia reduce da 3 stagioni opache (7°, 6° e 8°), il valore del fattore casa è stato di 1,47, 1,21 e 0,42, superiore ai rivali dell’Arsenal, che hanno concluso le 3 stagioni in una posizione di classifica migliore rispetto ai reds. Ciò sta ad indicare una maggior influenza dell’Anfield rispetto all’Emirates Stadium.”
Un altro importante dato al riguardo, ci viene fornito dall’Harvard University. Attraverso una ricerca scientifica è arrivata alla conclusione che un aumento di 10.000 spettatori per la squadra di casa, corrispondono a 0,1 goal in più segnati a partita. Quali i motivi? Principalmente due: motivazione e influenza. I tifosi sarebbero in grado di motivare al meglio i propri beniamini, ma anche di influenzare in maniera evidente l’operato degli arbitri. Questo secondo aspetto lo approfondiremo nei prossimi giorni.
Come “pesare” il fattore campo: ecco una valida metrica.
Uno dei principali obiettivi di un betting trader, è quello di calcolare con maggiore accuratezza il vantaggio del fattore campo (ossia di giocare in casa) di una determinata squadra rispetto al mercato o al bookmaker. Un compito non facile. Ma una enorme quantità di dati unita ad una buona capacità di analisi possono aiutarci a comprendere al meglio questo aspetto. Oggi vogliamo parlarvi di una metrica che potrebbe aiutarci in questo compito.
La formula è questa:
FC= GFC - GSC / PDC
Fattore campo = Goal Fatti in Casa - Goal subiti in Casa / Partite disputate in Casa
Una metrica interessante, dove al crescere dei dati (riguardanti più stagioni), noteremo una maggiore accuratezza dei risultati.
I principali campi di applicazione di questa metrica, riguardano essenzialmente i mercati legati all’handicap.
Riguardo la Premier League, Pinnacle ha elaborato un’interessante tabella che vi proponiamo di seguito:
Il dato del Liverpool è emblematico: nonostante sia reduce da 3 stagioni opache (7°, 6° e 8°), il valore del fattore casa è stato di 1,47, 1,21 e 0,42, superiore ai rivali dell’Arsenal, che hanno concluso le 3 stagioni in una posizione di classifica migliore rispetto ai reds. Ciò sta ad indicare una maggior influenza dell’Anfield rispetto all’Emirates Stadium.
Sarà interessante ripetere la metrica anche riguardo la Serie A. Voi che pensate? Ha più peso lo Juventus Stadium o il San Paolo? Il Meazza o l’Olimpico?







