BTpedia: cos’è una partita biscotto?
Il ragionier Ugo Fantozzi avrebbe cominciato così:“Dicesi biscotto…”.
Gli italiani hanno ancora in mente il famoso biscotto di Euro2004, quando Svezia e Danimarca pareggiarono 2-2: proprio il risultato esatto che qualificava entrambe, eliminando l’Italia di Vieri e Cassano.
Ma una partita “biscottata” e una partita “combinata” sono la stessa cosa? Tecnicamente sì, visto che si tratta in entrambi i casi di raggiungere un risultato che fa comodo ad ambedue le squadre. Si pensi, last but not least, all’ultima partita di serie B tra Verona e Empoli: con un pareggio, il Verona sarebbe stato promosso direttamente in serie A e l’Empoli si sarebbe garantito i play off. Come è finita? 0-0, e la quota iniziale della X oscillava tra 1.15 e 1.22.
Se vogliamo, quindi, sono le modalità ad essere diverse: una partita biscottata può intendersi come un tacito accordo tra due squadre per un risultato sportivo che convenga ad entrambe; la partita combinata, invece, non è un tacito accordo. Quest’ultima tipologia di partite, però, può avere una duplice finalità: migliorare la classifica di una (o di entrambe) le squadre oppure trarre profitto attraverso le scommesse. Una partita combinata a fini di scommesse, quindi, determina una grande oscillazione di quote, cosa che la partita biscottata (o in odor di biscotto) non produce.
L’ingegnere Gianluca Landi è sport trader di professione dal 2007 e il primo vero formatore sul betting exchange e il trading sportivo in Italia ed Europa.
Fondatore di scoretrend.net