Betting exchange, scarso interesse iniziale degli operatori
Da quando AAMS/ADM ha deciso di pubblicare le modalità di rilascio delle autorizzazioni per il betting exchange, sono stati pochi gli operatori ad interessarsi al nuovo prodotto. È ciò che riporta l’agenzia giornalistica specializzata nel gioco, Agimeg. Solo alcuni, infatti, avrebbero svolto i test e nessuno avrebbe richiesto il collaudo della piattaforma. La prima richiesta potrebbe arrivare da Betfair (e ci mancherebbe!) verso la metà di febbraio. Non si escludono, ovviamente, accelerazioni improvvise. Difficilmente mancherà all’appello la piattaforma di Microgame, People’s Ibex, la prima ad essere presentata ufficialmente all’Enada.
Il motivo dello scarso interesse degli operatori è probabilmente da ricercare in 2 fattori. Il primo riguarda la natura del betting exchange, notoriamente legato al livello di liquidità presente sulle piattaforme. Anche a livello mondiale, non è elevato il numero di piattaforme esistenti. Chi ha liquidità, sopravvive. Chi non ne ha, fatica. Ciò ci introduce al secondo fattore: le caratteristiche del betting exchange italiano. La liquidità nazionale e soprattutto l’impossibilità di creare network con liquidità condivisa, impedisce il decollo totale di questo prodotto. La sensazione è che molti operatori mostreranno scarso interesse per i test iniziali, ma grande attenzione all’evoluzione del settore. Non appena ci sarà una liquidità condivisa con altri paesi, saranno diversi gli operatori pronti a lanciarsi in questa fantastica occasione di business. Pensate: l’avvio del business italiano potrebbe comportare per Betfair ricavi per oltre 50 milioni di euro e un giro di affari complessivo per il comparto dello scambio scommesse vicino al miliardo di euro complessivo secondo stime di Exane-Bnp Paribas.
Secondo il nostro giudizio, il secondo dato è probabilmente sovrastimato. Ma il tempo potrà dimostrare se gli italiani riusciranno (o meno) a farsi contagiare in massa dal fenomeno del Punta e Banca.
L’ingegnere Gianluca Landi è sport trader di professione dal 2007 e il primo vero formatore sul betting exchange e il trading sportivo in Italia ed Europa.
Fondatore di scoretrend.net
Anonimo
Secondo me sono sovrastimate e non vengono considerate le grosse perdite che invece avranno alla chiusura dei conti agli italiani che operavano sul .com che sono quelli che davvero avrebbero interesse immediato. Sono convinto che non decollerà nulla fino a quando non (e se ) si arriverà ad una liquidità condivida.
Betting Trader
Sì, la liquidità condivisa è un passo indispensabile per migliore il betting exchange italiano.