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Castaldo (GM Microgame): “Spero non si dia il via alla liquidità internazionale”

All’Ice Totally Gaming di Londra non sono mancati personaggi di spicco del settore del gioco italiano. Tra i più importanti sicuramente ritroviamo Marco Castaldo, General Manager di Microgame. Perchè sono importanti le sue parole in un blog dedicato al betting exchange? Perchè rappresenta il principale (e per ora unico) competitor di Betfair nel mercato dello scambio scommesse in Italia. In che modo? Con la piattaforma People’s Ibex. Se volete vedere la preview del sito di scambio scommesse, vi basta cliccare qui ;-)

Ritornando all’evento di Londra, le parole di Castaldo in queste ore hanno fatto discutere. Ha dichiarato ad Agipro:

"Il mercato va verso il consolidamento e anche nel poker è impossibile che tanti network possano sopravvivere, per questo propongo che attorno al marchio People's si aggreghino anche altri operatori di poker, così da contrastare la forza delle multinazionali. In ogni caso, spero che non si dia il via libera alla liquidità internazionale, che penalizzerebbe il "made in Italy" avvantaggiando i competitor esteri. Analogo discorso vale per il betting exchange: Microgame ha un accordo con Betdaq, mettiamoci tutti insieme e proviamo a creare un network tutto italiano, che abbia liquidità e know-how"

La liquidità internazionale, in realtà, può solo favorire la nascente realtà italiana, poichè ridurrebbe in maniera drastica il gap con le piattaforme straniere. Il betting exchange, come abbiamo avuto modo più volte di sottolineare su questo Blog, ha necessità di una liquidità che sia il più consistente possibile per consentire agli utenti di fare trading in sport e mercati ricchi e variegati. In Italia, al momento, non esiste una liquidità internazionale. Ma c’è di più: non è consentito neanche creare network con liquidità condivisa. Questi elementi, combinati, renderanno necessario concentrarsi inizialmente su pochi sport e pochi mercati, rendendo poco attrattiva l’offerta.


Ribaltone dirigenziale in Microgame.

Qualche settimana fa, Fabrizio D’Aloia ha lasciato la presidenza di Microgame. Lo storico fondatore della società beneventana, ha rassegnato le dimissioni dalla sua creatura. In pole position per la sostituzione di D’Aloia c’è Marco Castaldo, ma la notizia non è stata ancora ufficializzata. Cosa resta nelle mani dell’ingegner D’Aloia? Mobilmat, istituto di moneta elettronica di proprietà dello stesso D’Aloia. Abbiamo atteso diverse settimane prima di parlarne, perchè la vicenda è stata ricca di smentite, smentite sulle smentite, comunicati e indiscrezioni. Impossibile avere un quadro chiaro della situazione. La stessa Microgame, attraverso un comunicato stampa datato 7 marzo inviato a tutte le agenzie di stampa e diffuso online attraverso il Blog di People’s, ha preannunciato azioni legali nei confronti di “alcuni organi di stampa on-line” che hanno propagato “notizie false, gravemente denigratorie e diffamatorie”.
Sul fronte People’s (società controllata al 100% da Microgame), invece, la novità riguarda
Francesca Artioli, ex Key account manager di Microgame. E’ infatti diventata amministratore (o meglio amministratrice) unico (a) del gruppo People’s. Non è la prima volta che parliamo di lei nel Blog. Nell’ottobre 2012 fu l’unica a “denunciare”:”Una data per il lancio del peer to peer non c’è, ma questo prodotto avrebbe dovuto essere lanciato prima delle scommesse su eventi virtuali e delle slot online, invece è stato accantonato per lungo tempo.”


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