Bet365 Italia

Anche Bet365.com ha deciso di chiudere l’accesso ai residenti in Italia, per puntare sull’apertura del .it. Perchè ci occupiamo di un bookie tradizionale su un blog legato al betting exchange? Per 2 ragioni.

1) La vicenda di Bet365.com, ricorda molto da vicino, quanto è successo con tutti noi ex “.commisti” ad aprile con Betfair.

2) Bet365.com era (ed è) un bookie apprezzato. Non sarà tra i bookies che tendenzialmente guidano i cambiamenti di mercato, ma comunque molti utenti italiani avevano deciso di creare il proprio conto lì proprio a causa della buona offerta complessiva.

Bet365.com e Bet365.it, sono uguali?


No, esattamente come avviene con Betfair.com e Betfair.it. In quest’ultimo caso, le differenze sono ancora più evidenti perchè si tratta di un Exchange e dunque, i limiti normativi legati alla liquidità esclusivamente nazionale, si fanno notare di più. Ma tendenzialmente, Bet365.com conserva un grande vantaggio in termini di offerta complessiva, quote, mercati rispetto al .it. Ne abbiamo parlato anche ieri nella nostra fanpage ufficiale. Per far notare meglio questa differenza, ho preso in esame il  match Real Madrid – Elche. Sul .it, il numero di mercati disponibili per questo evento ammonta a 11, mentre sul .com ammonta a…21. Insomma, stessa veste grafica, ma sostanza nettamente differente.

E adesso? 


Ora, succederà in piccolo, ciò che è successo con Betfair.com. Dunque, si andrà alla caccia di prestanomi stranieri fidati, per riaprire un nuovo conto. Altri, invece, si rassegneranno all’idea del .it e apriranno il conto proprio lì. Questo meccanismo, non riguarderà propriamente i Traders puri, ma tutti coloro che guadagnano col betting, cercando quote value, creando conti imponenti sui vari bookmakers per sfruttare arbitraggi, surebets e robe varie. A proposito, stiamo preparando un approfondimento proprio su questo aspetto, per cui, non perdetevelo nei prossimi giorni.

Perchè è avvenuto ciò?


Ora, che ormai da anni vi leggo quotidianamente, già so la vostra reazione. Ci saranno alcuni che grideranno al complotto massonico-religioso-politico-economico, altri che si scaglieranno contro AAMS, altri che inizieranno a creare le iniziative più disparate per tentare l’impensabile riapertura del .com. Personalmente, che conosco l’ambiente da un bel po’ e ho modo di parlare con insider del settore quotidianamente, vedo la situazione molto più semplice. Ovvero: un bookie, che ha interessi in vari settori (Sportsbook, Bingo, Casinò, Poker ecc), non può permettersi di rinunciare al gustoso mercato italiano. Per cui, rinuncia volentieri alla quota di residenti italiani iscritti “illecitamente” (tra mille virgolette se potessi!), per andare a conquistare una porzione di mercato in Italia importante, attraverso una specifica licenza AAMS. È semplicemente questione di business, di money, di soldi, di guadagni. Nient’altro.

Gerenza

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