Rodano:”Liquidità condivisa in fase di studio”
Anche Rodano, Capo dell’Ufficio Gioco a Distanza dei Monopoli di Stato, ha espresso la sua opinione riguardo il betting exchange. Innanzitutto, i motivi che hanno spinto all’introduzione di questo prodotto in Italia. Noti e stranoti: il betting exchange è stato un prodotto regolamentato in diversi paesi del mondo e i residenti italiani vi accedevano semplicemente cambiando i dns. Dunque, l’introduzione del punta e banca in Italia è servito a rendere disponibile in forma “legale” un prodotto molto apprezzato dai gamblers italiani.
Passaggio cruciale sulla liquidità: attualmente è in fase di studio preliminare una liquidità condivisa con Spagna e UK. Però, è ancora presto per stabilire se e quando il progetto si realizzerà effettivamente.
Capitolo ippica: Rodano ha sottolineato che la decisione deve essere presa dalle autorità politiche, non dai regolatori. Non a caso, anche Corcoran, Ceo di Betfair, qualche giorno fa ha sottolineato di voler incontrare il ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina, per introdurre l’ippica nello scambio scommesse.
Rodano, ha infine sottolineato, che sono al lavoro per ridurre i tempi di riscossione delle vincite serali. Un tema che tocca la sensibilità di molti traders.
L’ingegnere Gianluca Landi è sport trader di professione dal 2007 e il primo vero formatore sul betting exchange e il trading sportivo in Italia ed Europa.
Fondatore di scoretrend.net
Anonimo
i propositi sono senz altro tutti buoni,liquidita internazionale,ed ippica,il problema sono i tempi e la volonta di realizzazzione,Tuttavia betfair non puo aspettare chissa quanti anni per veder realizzato tutto questo,non puo perche, ha si bloccati(non chiusi)i conti agli italiani,ma i mal di pancia all interno di betfair stanno venedo fuori per le ingenti perdite attuali e future che il gruppo betfair patirà dall esclusione degli italiani, che stanno percorrondo altre strade ma non quella del .it
Lanostracalabria
Sulla liquidità italiana sgangiata da una piattaforma internazionale,per farvi un idea di cosa si tratti, potete leggere alcuni dati sulla partita real madrid-bayern m. di mercoledi
trovate una comparazione abbinate fra betfair.it e betfair.com,semplicemente allucinante.
sono qui:
http://clientiitalianibetfaircom.blogspot.it/
Anonimo
Si può sapere CHI CAZZO é sto "regolatore" ? Nome cognome dove abita dove va cosa fa… un fiorino…
E che cavolo… sono anni che sentiamo dire anche da Bancora "Dipenderà dal regolatore" "questo il regolatore non lo prevede…" regolatore di qui regolatore di là…. Si può sapere chi minchia é????
Scusa lo sfogo ma quando ce vo ce vo…
Anonimo
Scusate,come lei stesso ci ricorda betfair.com opera da piu di 10 anni e lho ha fatto senza autorizzazzioni del regolatore,la domada è quali sanzioni penali,amministrative ect,gli ha comminato il regolatore?e quali sanzioni il regolatore sta applicando ai com non autorizzati?per cio che ne sappiamo nulla,sanzioni sono previste per chi opera illegalmente sul suolo italiano con punti di raccolta,ma per chi come betfair.com o altri regolarmente registrati in stati membri della ue ,che vengono raggiunti on line dai giocatori italiani ,il regolatore non prevede sanzioni ne per gli uni ne per gli altri.Cipro e la grecia hanno introdotto sanzioni anche penali,il caso italiano e molto diverso.
Anonimo
ok ma per favore chiariamo questi rischi e pericoli,diamogli un nome una fisionomia ben precisa altrimenti significa che non facciamo informazione chiara e netta.
la legge non prevede nessuna sanzione per chi bypassa il blocco aams,questo è piu che sicuro.
quindi quali sono questi rischi e pericoli?
Anonimo
Nessun rischio, nessun reato, nessuna evasione da parte del giocatore che da consumatore europeo si rivolge ad una aziaenda europea. Si tratta di una menzogna detta 1000 volte (quello della illegalità) che poi alla fine sembra verità. E non ci sono ragioni neanche per la frase: "lo facevano a proprio rischio e pericolo. " se vogliamo fare informazione, facciamola correttamente.
Anonimo
francesco
comq,non credo che il rilievo mosso dai due colleghi sia riferito a bettin trader,che pubblica tutto,semmai e riferito a certi siti(tipo quelli che si autodefiniscono siti ufficiali dell exchange italiano) che una parola si e una no parlano di ILLEGALITÀ , senza mai fornire la fonte normativa che lo vieta espressamente con le relative sanzioni.ok giriamo la domanda al dott.Rodano.
Anonimo
il rischio è insito in ogni attività umana.Il punto è non quantificare le % di rischio,ma nel nostro caso,
sapere e spiegare a che tipo di rischio si va incontro.cioè ho un rischio del 01% di essere arrestato?
oppure denunciato per esportazione di capitali illegalmente?Certamente no.Al massimo se sei vincente l agenzia delle entrate ti potrebbe chiedere di pagare una tassa,(ma è tuuto da vedere),
Ma per conto mio il blocco e fatto per impedire ai com di vedersi in italia,non per impedire agli italiani di andare sui com,lo dice la legge con la quale aams chiede ai provider di inibire certi .com
Anonimo
Ma neanche l ade può rompere le palle…. Non Lo dico io… Basta informarsi: http://www.jamma.it/diritto/la-commissione-europea-risponde-alla-corte-di-giustizia-illegittima-la-tassazione-italiana-sulle-vincite-nei-casino-degli-stati-membri-47175
Nulla di nulla si rischia.
Unknown
Agregio ingegnere Rodano, ormai abbiamo familiarizzato e bene interpretato tutte le news sul territorio Italiano riguardo il betting exchange Italiota.
l’introduzione del punta e banca in Italia è servito a rendere disponibile in forma “legale” un prodotto molto apprezzato dai gamblers italiani. La forma legale poteva essere quella che hanno accettato 140 paesi del mondo e non questa da voi imposta ( solo perche hanno accettato di aprire lo sportbook in ITALIA ). Sono passati quasi 3 mesi e raccattate clienti con bonus fino a 110 euro, sarebbero questi i clienti che apprezzano il prodotto ? ( in questo post vogliamo dimenticare i numeri che sono il nostro forte),
Passaggio cruciale sulla liquidità: attualmente è in fase di studio preliminare una liquidità condivisa con Spagna e UK. Però, è ancora presto per stabilire se e quando il progetto si realizzerà effettivamente. Hops potrebbe essere un lapsus froidiano elencare uk, come, ci togliete dal uk… invece dovete dire che volete organizzare con Spagna Francia e Germania, per competere in un futuro lontanissimo con il predominio di betfair.com che sarà l unica compagnia vincenti in questo business, relegando alcuni milioni di scommettitori ad un exchange di serie Z, Il tutto per frenare l emorragia di danaro verso l estero ( stupidamente ignorando quante ne potrebbero entrare grazie a traders professionisti che pescano sulla piattaforma mondiale sotto forma di tasse ) e per garantire i vostri amati bookmakers aams che mantengono intere generazioni con le tasse a loro richieste.
Betting Trader
La volontà di realizzazione dipende più dal regolatore che da Betfair. Fosse per quest'ultima, introdurrebbe domani mattina la liquidità internazionale e l'ippica.
Betting Trader
È tutto scritto nel post. Semplicemente la piattaforma italiana non può essere paragonata alla versione .com, per ovvi motivi. Senza dimenticare, che la piattaforma .it esiste da meno di un mese e il .com da oltre 10 anni.
Betting Trader
Hahahah sfogo comprensibile. Il nome e cognome del regolatore è… AAMS!
Betting Trader
Betfair.com non ha mai operato in Italia, dunque non ha avuto bisogno di autorizzazioni in Italia. Le persone che utilizzavano il .com, bypassando i blocchi AAMS, lo facevano a proprio rischio e pericolo.
Betting Trader
Lo devi chiedere a Rodano che ha parlato di legalità, mica a noi 😀 Ma comunque il nodo che viene ribadito di solito riguarda le tasse. Se con i .it, le tasse sono pagate direttamente da chi ha la licenza italiana, ciò non accade con i .com. Tutto qui.
Betting Trader
Se un qualsiasi ente statale ti impone un blocco, poichè in quello stesso paese c'è un Monopolio legato al gioco, non possiamo dire che il rischio sia pari a 0. Riguardo l'Europa: sappiamo benissimo che l'unione, ad oggi, non riguarda tutti i temi. La regolamentazione del gioco, rientra tra le questioni non ancora regolamentate a livello comunitario. Questa è l'informazione corretta. Oh, giusto per precisare: bypassavamo e bypassiamo simpaticamente il blocco per accedere ai .com, cambiando i DNS. Ma consapevoli, che il rischio non è pari a 0. Anche lo 0,1% di rischio, equivale a non avere un rischio pari a 0.
Betting Trader
Il rischio delle Agenzia delle Entrate mica è poco 😀 Il punto è capire questo concetto: il coltello dalla parte del manico tra singolo cittadino e Stato lo ha sempre quest'ultimo. Le nostre convinzioni riguardo ciò che è giusto e ciò che non lo è, contano davvero poco.
Betting Trader
I giudici romani, in questo caso, si sono rivolti a quelli europei. Poteva anche non capitare. Tra singolo cittadino e Stato, il coltello dalla parte del manico lo ha quest'ultimo. Potrei citarti milioni di esempi, come questo: http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-f18c9063-4b48-4caa-9b41-b304a60d5d33.html. È ingenuo dire che si rischia "nulla di nulla", poichè semplicemente non è così. Sappiamo tutti benissimo quanto siano controverse le normative italiane ed europee in materia, ma in uno Stato che detiene il Monopolio del settore del gioco, giocare all'estero da residente in Italia non ti mette mai al riparo dai rischi (anche minimi).
Betting Trader
Ah, meno male! Hahahah