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Il team di betting trader blog fa parte di un network di siti di informazione professionale sul mondo delle scommesse e il trading sportivo. Il nostro obiettivo è fare comprendere che questo settore non è gioco d’azzardo ma una nuova forma di investimento e speculazione come la borsa finanziaria. Lo studio, la preparazione e il rispetto del money management conduce nel lungo periodo ad avere profitti slegati dall’aleatorietà degli eventi.

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    Il business dei para-guru sui social network: la parabola.

    L’avvento dei social network ha avuto un impatto dirompente, anche per il mondo del betting. In particolare, pagine e gruppi su Facebook e profili su Twitter si sprecano sull’argomento. Un bene per l’intero movimento. E’ un fenomeno che coinvolge l’Italia, ma non solo. Dalla Gran Bretagna alla Spagna, dalla Francia alla Grecia. Sono in tantissimi a creare pagine sui social network per condividere la propria passione. A volte, però, accade che ci sia una parabola in grado di accomunare diversi pronosticatori. Eccola nel dettaglio:

    FASE 1: CRESCITA E DELIRI

    Nella prima fase le pagine nascono e tentano di comunicare agli altri la propria presenza. Seguono promesse di mirabolanti vincite, con successive ondate di likes e followers. E’ la fase del celolunghismo: “Sono un professionista da 15 anni…”, “Guadagno migliaia di euro ogni mese col betting…”, “Vi farò sapere dei match truccati…”. Se esistessero tutti questi professionisti, probabilmente i bookmakers avrebbero già chiuso. I pronostici, sono alternati con meticolosità a messaggi pubblicitari, che invitano gli utenti ad iscriversi ai bookmakers. Affidabili o inaffidabili: non importa. Ciò che conta è il numero di persone registrate, o semplicemente il numero di persone che cliccano per il Pay per Clic.

    FASE 2: ROI IN NEGATIVO E POLEMICHE

    Dopo una prima fase di crescita esponenziale, nel medio-lungo termine vengono fuori i limiti di giocate spettacolari, quali l’1 dell’Inter contro il Cittadella a 1,01. Alcuni utenti, pronti ad ascoltare tutti i consigli dei guru (o presunti tali) cominciano a notare che la propria cassa è in rosso. Il Return On Investment è paurosamente negativo e dunque iniziano i primi dubbi sulle reali capacità del “professionista da 15 anni”. Iniziano polemiche, tweet al veleno, commenti acidi.

    FASE 3: CHI L’HA VISTO?


    Improvvisamente, la pagina non viene più aggiornata. In alcuni casi, il profilo viene disattivato. Segue delusione degli utenti. Dal punto di vista del para-guru, gli obiettivi sono stati raggiunti: tanti likes corrispondono a tante possibilità di ottenere remunerazione dai contratti di affiliazione.

    FASE 4: RINASCITA

    In quest’ultima fase, c’è il ritorno dei paraguru. Una nuova parabola è pronta per il lancio. Rigorosamente con nuova pagina/profilo e nuovo nome, per rimandare la rete in mare e prelevare nuovi pesci. Risegue la fase 1, poi la 2 e poi la 3. E’ il business dei paraguru, bellezza.

    PS: noi non vi lasceremo mai. Seguiteci su Facebook, Twitter e Google Plus.
    PPS: e non vi consiglieremo mai di giocare l’1 dell’Inter contro il Cittadella a 1,01.  

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    L'ingegnere <strong>Gianluca Landi</strong> è sport trader di professione dal 2007 e il primo vero formatore sul betting exchange e il trading sportivo in Italia ed Europa. Fondatore di <a href="https://scoretrend.net">scoretrend.net</a>

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